4 Ott 2013
PAPA FRANCESCO AD ASSISI PER PREGARE CON I POVERI
“riverflash” – Nel giorno dedicato a san Francesco, il pontefice si è recato ad Assisi (arrivando 10 minuti prima del previsto, così come è nel suo stile), per celebrare la messa; le strade della cittadina umbra, erano già colme di fedeli che lo hanno applaudito e acclamato al suo arrivo: non c’era più un angolo libero perché le persone si erano sistemate dovunque pur di vedere il “loro” pontefice che porta il nome del santo. Subito egli si è rivolto ai giovani disabili, dell’Istituto Seraphicum, dicendo che vanno ascoltati e sostenuti e a tale proposito ha anche affermato: “mi viene in mente quando il Signore Gesù andava in cammino con quei due discepoli tristi, ai quali aveva fatto vedere le sue piaghe e lo avevano riconosciuto; Gesù è nascosto in queste piaghe che hanno bisogno di essere ascoltate, in particolar modo da coloro che si dicono cristiani: un cristiano adora Gesù, lo cerca, riconosce le sue piaghe e oggi tutti noi qui abbiamo la necessità di dire, che queste piaghe devono essere ascoltate”. Erano circa 50mila le persone presenti, accorse presso la basilica di Santa Maria Maggiore ad Assisi e intorno alle 11, è arrivato anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta; proprio a lui il cardinal Bergoglio ha riservato alcune parole, raccomandandogli di “lavorare per il bene comune, guardando più a ciò che ci unisce che a ciò che ci divide”. Durante la messa ha ricordato la figura di San Francesco, patrono della città, sottolineandone l’umiltà e la carità, come esempio per tutti noi. Non poteva certo mancare il suo richiamo alla preghiera per il dolore causato dalla tragedia di Lampedusa definendo “vergognoso” quanto successo: “tutti voi siete stati spogliati da questo mondo selvaggio che non dà lavoro, che non aiuta, al quale non interessa se ci sono bambini che muoiono di fame nel mondo e non importa se tante famiglie non hanno da mangiare, così come non importa che tanta gente debba fuggire dalla schiavitù, dalla fame, cercando la libertà. Troppe volte con dolore, vediamo che trovano la morte: ecco perché oggi è un giorno di pianto”. E ancora sulla Siria: “sentiamo il grido di coloro che piangono, soffrono e muoiono a causa della violenza, del terrorismo o della guerra, in Terra Santa, tanto amata da San Francesco, in Siria, nell’intero Medio Oriente, nel mondo” e si è rivolto a San Francesco dicendo: “ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiediamo di far sì che in questo nostro mondo ci sia armonia e pace, che cessino i conflitti armati che insanguinano la terra, tacciano le armi e dovunque l’odio ceda il posto all’amore, l’offesa al perdono e la discordia all’unione”. Alla fine della messa il pontefice si è recato nella vicina Caritas per pranzare con i poveri, tra cui 55 bambini, mettendo non poco in subbuglio le suore che sono comunque riuscite a portare in tavola, “grazie all’aiuto di tante persone” , un antipasto di prosciutto e fichi, seguito da una lasagna e arrosto con patate, sperando di fargli cosa gradita. Fuori dalla mensa lo aspettava un enorme striscione con su scritto “buon pranzo papa Francesco”, mentre sulle finestre delle case, campeggiava una scritta: “papa Francesco non mollare”, vicino alla bandiera dell’Argentina.