23 Set 2013
PAKISTAN, DUPLICE ATTENTATO: 81 MORTI
ISLAMABAD (RIVER FLASH)- Un duplice attentato suicida ha causato ieri la morte di almeno 81 fedeli cristiani e il ferimento di oltre 100 in una storica chiesa di Peshawar, nel nord ovest del Pakistan, affollata per la messa domenicale.
È uno dei più sanguinosi attacchi contro la minoranza cristiana e coincide con la volontà del governo del premier conservatore Nawaz Sharif di aprire il dialogo con i talebani. La carneficina, rivendicata da una fazione emergente del principale gruppo talebano del Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp), ha sollevato un coro di condanne e anche violente proteste dei cristiani in diverse città, tra cui Karachi dove si sono registrati scontri con la polizia. Anche il Papa è intervenuto sull’attentato definendolo il risultato di “una scelta sbagliata di odio e di guerra” e aggiungendo che “questa strada non va, non serve, ma solo la strada della pace costruisce un mondo migliore”. Il Pontefice, che ieri si trovava a Cagliari, ha poi pregato per le vittime della strage. Secondo la ricostruzione della polizia, due kamikaze sono entrati nella chiesa di Ognissanti, che risale al 1883 e che sorge nelle antiche mura della città pashtun, alla fine della funzione religiosa quando i fedeli, circa 600, stavano uscendo all’esterno per ricevere un’offerta di cibo. Un poliziotto si sarebbe accorto della presenza di un attentatore, ma non ha fatto in tempo a bloccarlo prima che facesse esplodere il suo giubbotto imbottito con circa 6 chili di esplosivo misto a biglie di ferro. Il secondo kamikaze è entrato in azione circa 30 secondi dopo.
“La Messa era appena finita, racconta un sopravvissuto, e la gente era in fila per prendere del riso quando è avvenuto uno enorme scoppio. Ho visto pezzi di corpi dilaniati e arti mutilati sparsi ovunque”. Fonti sanitarie, ieri sera, precisavano che tra le vittime ci sono 45 uomini e 36 donne. Tra i 106 feriti, 37 sono bambini. A rivendicare l’attentato è stato il portavoce dell’organizzazione fondamentalista islamica Jandullah, Ahmed Marwat, che ha contattato alcuni giornalisti locali. Ha detto che “fino a quando i raid dei droni non saranno fermati, continueremo a colpire, ovunque ne avremo la possibilità, obiettivi non musulmani”. I droni sono gli aerei americani senza pilota manovrati dalla Cia che, usati con l’intenzione di colpire i terroristi, hanno più volte provocato vittime tra i civili. Jandullah è un gruppo fondamentalista sunnita distintosi in passato per attentati contro obiettivi degli sciiti, considerati apostati.