PAKISTAN: ARRESTATI I COLPEVOLI DELLA STRAGE DI SABATO A QUETTA

ROMA (RIVER FLASH)- “La comunità sciita di Quetta non seppellirà le vittime della strage di sabato, fino a quando il governo pakistano non arresterà gli attentatori.” Più di 4.000 donne sono scese in strada, nella provincia sud orientale del Baluchistan dopo l’attacco da parte di un gruppo radicale sunnita che ha provocato circa 90 morti.

“Nessuno è al sicuro qui, nemmeno le donne e i bambini – dice Rizwana, sorella di una delle vittime – Qual è la nostra colpa? Che cosa abbiamo fatto di male? Vogliamo solo la pace. L’esercito dovrebbe venire qui ed avviare una task force contro i terroristi”.

I familiari delle vittime hanno dato un ultimatum di 48 ore per arrestare gli attentatori entrati in azione con un’autobomba, in un affollato mercato frequentato da sciiti. E una svolta sembra esserci stata.

“Quattro persone sono rimaste uccise e sette sono finite in manette nel corso di un’operazione condotta dalle forze di sicurezza pakistane contro presunti responsabili della strage di sciiti avvenuta sabato a Quetta”. Lo ha annunciato un esponente del governo provinciale del Baluchistan, Akbar Hussain Durrani, precisando che tra gli arrestati c’e’ anche un uomo sospettato di essere una delle menti della strage, la cui identita’ non e’ stata rivelata.

Secondo Durrani, citato dal sito web del quotidiano ‘The Nation’, l’operazione e’ stata condotta dalle guardie di frontiera a Qambrani, zona periferica di Quetta. Nello scontro a fuoco scoppiato durante il blitz quattro terroristi sono rimasti uccisi. Le vittime, ha precisato Durrani, erano accusate anche dell’omicidio di un giudice sciita e di ufficiali di polizia. Coadiuvate dall’intelligence, le guardie di frontiera hanno sequestrato materiale per produrre esplosivi, armi, munizioni e cinture da kamikaze.

L’annuncio del blitz a Quetta segue di alcune ore le dichiazioni del premier pakistano Raja Pervez Ashraf che in un comunicato ha chiesto un”’operazione mirata” delle forze di sicurezza nella citta’ con l’obiettivo di ”eliminare coloro che giocano con le vite di civili innocenti e riportare la pace e la sicurezza”.

F.T. (AG.RF. 19.2.2013)