PAESI ARABI STRATEGICI COME SOCI DEL FUTURO DELLE TELECOMUNICAZIONI

di Maamoun Trad (AG.RF.  04.11.2013)

(riverflash) – Uno dei business sicuramente più redditizi in un’ottica a lungo termine è rappresentato certamente dal settore delle telecomunicazioni. Alcune aziende italiane rappresentano l’eccellenza in questo campo e sono sempre più alla ricerca di nuovi mercati in cui espandersi e trovare perciò nuove opportunità redditizie.

I paesi arabi sembrano sempre di più rappresentare questa nuova frontiera di possibilità di investimento e nuovi progetti stanno già vedendo la luce proprio in questo senso.

Renato Soru ad esempio, l’amministratore delegato di Tiscali ossia la più importante internet company italiana, ritiene che i paesi in cui valga maggiormente la pena investire per il prossimo futuro per quanto concerne il settore di sua diretta competenza siano su tutti certamente Emirati Arabi Uniti, Giordania ed Egitto.

Questo perché nel suo caso specifico Indoona, il servizio di Tiscali che consente di telefonare come Skype, mandare messaggi à la Whatsapp e condividere foto, post di testo, audio e video come Facebook e Twitter, ha ottenuto in brevissimo tempo ben 500.000 download. Un vero e proprio record che ha colpito Soru e lo ha spinto a pianificare e sviluppare nuove forme di investimento e di prodotti ad hoc per l’area in questione. Le opportunità di mercato e gli investitori interessati sembrano infatti non mancare.

Indoona ha già raggiunto una quota di mercato di circa un milione e mezzo di utenti dal suo lancio e tale numero è certamente destinato a crescere grazie al contributo degli utenti di lingua araba.

Opportunità di investimento

La posta in palio è certamente quella di creare un vero e proprio over the top del settore ai livelli di Google e Facebook completamente in lingua araba e rivolto esclusivamente a questo tipo di pubblico in un futuro molto prossimo. Il segreto in questo campo infatti per creare ricchezza, opportunità e nuova occupazione in questo tipo di paesi così ricchi di risorse e nel contempo così sottostimati potrebbe essere quello di non limitarsi a utilizzare i servizi esteri in maniera passiva bensì accettare la sfida di crearne di nuovi che calzino in maniera soddisfacente alle esigenze del luogo dove vengono lanciati e proposti.

Il modello di successo statunitense che ha visto la fortuna di determinati social network può essere infatti replicato anche in numerose realtà del mondo arabo dove questo tipo di servizi sono molto apprezzati e utilizzati.

Fonte: http://www.medmagazine.net