di Andrea Pranovi (AG.RF. 13.04.2015) (ore 00,01) (riverflash) – È scattata il 31 marzo, dopo diverse proroghe, la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, secondo quanto stabilito dalla legge 81 del 30 maggio 2014. Sono previste due possibilità per coloro che erano internati negli Opg: per chi viene giudicato dismissibile comincia un percorso di reinserimento; gli individui considerati pericolosi per essi stessi e per gli altri, invece, vengono trasferiti nelle Rems, le residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza, strutture terapeutiche in capo alle singole Regioni, con personale esclusivamente sanitario e non più di venti posti letto.
Gli Ospedali psichiatrici giudiziari nel nostro Paese erano rimasti sei, situati a Castiglione delle Stiviere (Mantova), Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino (Firenze), Aversa (Caserta), Napoli e Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Il primo ad aprire era stato quello di Aversa, la cui nascita risale al 1876. Gli internati erano circa settecento: di questi 250 sono dismissibili, mentre 450 sono destinati alle nuove Rems. Il responsabile della Direzione generale detenuti e trattamento del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) Roberto Piscitello ha spiegato che «a stabilire se un soggetto può essere dimesso è la magistratura di sorveglianza sulla base di una valutazione della pericolosità sociale e dei trattamenti seguiti».
Non sono mancate le polemiche politiche legate alla chiusura degli Opg. Così su Facebook il leader della Lega Nord Matteo Salvini: «Stiamo parlando di 700 “folli” pericolosi, internati per omicidi, violenze sessuali e aggressioni di ogni genere, 450 dei quali verranno “ospitati” in nuove strutture, mentre più di 200 usciranno. Chi pensa alle famiglie, lasciate sole, e alle vittime, passate e future? Una scelta pazzesca, purtroppo siamo in tema». Di tutt’altro avviso il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il quale ha dichiarato che «si supera una vergogna italiana» e ha parlato di «un passaggio che restituisce dignità ad esseri umani che spesso sono stati in condizioni davvero inaccettabili».
A differenza di quanto previsto dalla legge, tuttavia, la struttura di Montelupo Fiorentino è tuttora aperta. «Apprendiamo dalla stampa che occorrerà almeno un anno di tempo per trasferire gli internati dall’OPG di Montelupo al carcere Gozzini di Firenze», hanno dichiarato Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, rispettivamente presidente e segretario dell’associazione radicale “Andrea Tamburi”. Secondo Lensi e Buzzegoli, «ogni giorno trascorso in OPG da parte di un internato è una violazione della legge 81». E proprio nell’Ospedale psichiatrico giudiziario lo scorso 4 aprile si è sviluppato un incendio nella notte che ha provocato danni a mobili e suppellettili.
Diversa la situazione a Castiglione della Stiviera, dove l’Ospedale psichiatrico giudiziario da 160 posti è stato riconvertito in diverse Rems da 20 posti ciascuna. Per quanto riguarda la realizzazione delle nuove strutture, non tutte le Regioni sono pronte. Nel Lazio, invece, il 1° aprile è stata inaugurata la prima Rems sul territorio regionale, a Pontecorvo (in provincia di Frosinone), che dispone di undici posti letto per pazienti donne. Quella di Pontecorvo è una delle quattro sedi provvisorie per le Rems della Regione Lazio: le altre tre, in corso di realizzazione, sorgeranno a Ceccano, Subiaco e Palombara Sabina. Le sedi definitive, la cui apertura è prevista tra non meno di un anno e non più di due, si troveranno a Rieti, Ceccano e Subiaco.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..