AG.RF.(redazione).29.09.2019
“riverflash” – La Leishmaniosi, infezione che interessa due milioni e mezzo di cani in Europa e che può colpire anche l’uomo, ora fa meno paura. E’ stato infatti sviluppato un farmaco, grazie ad un team di ricercatori di 9 Paesi, coordinato dalla professoressa Maria Paola Costi del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore). Il nuovo farmaco è stato nominato NMT-A02 e si è rivelato efficace contro la Leishmaniosi nei cani su cui è stato sperimentato: ha minore tossicità e a seguito della somministrazione, i cani non hanno mostrato più i segni clinici della infezione. Questa scoperta, così come hanno dichiarato i ricercatori, apre nuove prospettive di cura sia per gli animali che per l’uomo. Il risultato è frutto del progetto “New Medicines for Trypanosomatidic infections” finanziato dalla Commissione europea nel periodo 2013-2017 con un contributo di quasi sei milioni di euro e proprio nei giorni scorsi è stata terminata la fase preclinica. Tra il 2018 e il 2019, i cani sono stati sottoposti regolarmente a esami ematologici e immunologici e oggi, due anni dopo il trattamento iniziale, i cani del trial sono in buone condizioni fisiche, non hanno più manifestato la malattia a differenza dei cani trattati con il Milteforan, il farmaco che viene usato attualmente. E’ importante inoltre, debellare l’infezione canina per debellare anche quella umana, anche se per l’uomo, i tempi sono più lunghi. Lo sviluppo del farmaco richiede ora l’intervento di investitori e la collaborazione di pmi o industrie farmaceutiche per lo studio regolatorio necessario per la registrazione.
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