10 Giu 2014
OMICIDIO POLITKOVSKAJA: CINQUE CONDANNE, DUE ERGASTOLI
di Sara Andreoli (AG.RF 10.06.2014) ore 11:44
(riverflash) – Si conclude con cinque condanne il terzo processo per l’omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa nel 2006 in un agguato nei pressi del suo appartamento a Mosca. Gli imputati, che il 20 maggio scorso avevano già ricevuto una dichiarazione di colpevolezza da una giuria popolare, sono stati condannati il 9 giugno a due ergastoli e tre pene detentive minori dal tribunale della capitale russa. Dopo quasi otto anni e tre processi arriva la sentenza sull’omicidio della giornalista quarantottenne, che lavorava per il quotidiano russo di ispirazione liberale Novaya Gazeta, conosciuta per le sue inchieste sulle violazioni dei diritti umani in Russia ed in Cecenia. Condannati all’ergastolo Rustam Makhmudov e suo zio Lom-Ali Gaitukayev, identificati rispettivamente come il killer e l’organizzatore dell’omicidio, mentre pene detentive minori sono state inflitte all’ex dirigente della polizia moscovita Serghiei Khadzhikurbanov, 20 anni per aver partecipato alla preparazione del piano, ed ai due fratelli del presunto killer, Ibragim e Dzhabrail Makhmudov, rispettivamente 12 e 14 anni per aver preso parte ai pedinamenti. Il giudice ha stabilito inoltre un risarcimento danni di cinque milioni di rubli (circa 100.000 euro) per i familiari di Anna Politkovskaja.Le condanne si aggiungono a quella già inflitta, in altro processo, all’ex ufficiale di polizia Dmitri Pavliucenko, per sua stessa ammissione tra gli organizzatori del pedinamento della giornalista russa.Nel 2009 la sentenza di primo grado, successivamente annullata per gravi vizi procedurali, assolveva per insufficienza di prove Ibragim e Dzhabrail Makhmudov e Serghiei Khadzhikurbanov, mentre Rustam era ancora latitante e Gaitukayev veniva ascoltato come teste. Il processo bis viene sospeso dopo poco, in accoglienza di un ricorso presentato dalla famiglia della giornalista russa, per permettere alla procura di unificare gli atti con l’inchiesta su un presunto mandante, ancora non identificato, e su Rustam Makhmudov, appena catturato in Cecenia. Il 27 maggio scorso la pubblica accusa aveva chiesto l’ergastolo per Rustam Makhmudov e Lom-Ali Gaitukayev, 22 anni di carcere per Serghiei Khadzhikurbanov, 19 e 15 anni rispettivamente per Dzhabrail e Ibragim Makhmudov. La difesa dei cinque condannati ha già annunciato ricorso.