AG.RF.(redazione).03.09.2019
“riverflash” – Quella di oggi è una giornata importante: è finalmente il giorno di Rousseau, quello in cui gli iscritti al movimento 5Stelle dovranno esprimere il proprio voto in merito all’ipotesi della nascita di un nuovo governo dei pentastellati con il Pd. Il premier incaricato Giuseppe Conte, ha già in mente la sua squadra e ieri sera ha lanciato un appello agli iscritti, affinchè votino con coscienza perché “questa è un’occasione unica per un governo solido e di cambiamento”. In un vertice che si è tenuto in queste ore si stanno facendo ipotesi: Andrea Orlando e Dario Franceschini per i Dem e Senato Stefano Patuanelli e il sottosegretario Vincenzo Spadafora per il M5Stelle, dovrebbero far parte del nuovo governo. In ogni caso su un punto sono tutti d’accordo: occorre fare in fretta per permettere a Conte di andare al Quirinale già domani sera, salvo sorprese dalla piattaforma. Sembra che Conte voglia avvalersi della collaborazione di alcuni suoi uomini “fidati”, ma sono solo ipotesi. Come sottosegretario alla Presidenza, sale in nome di Roberto Chieppa, attuale segretario di Palazzo Chigi, mentre il Movimento 5Stelle punta alla conferma di Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede e Sergio Costa. Potrebbero entrare nel governo, oltre a Patuanelli (direzione Mit) e Spadafora, anche Nicola Morra, e Federico D’Incà, che potrebbe approdare agli Affari Regionali. Sul Viminale pende la tentazione di Luigi Di Maio, per il futuro del quale, fonti qualificate, al momento non escludono tuttavia alcuna ipotesi. Voci insistenti assegnano Di Maio alla Farnesina dove, tuttavia, secondo fonti Dem, in serata salirebbero nettamente le quotazioni di Orlando. Casella alla quale comunque il Movimento punterebbe qualora il Viminale andasse a un tecnico come il prefetto di Milano Luciana Lamorgese.
Tecnico molto quotato al momento e meno attaccabile dalle opposizioni, Lega in testa, sulle politiche dell’immigrazione, si ragiona, non avendo una connotazione politica. Laura Castelli, Marta Grande e Vittoria Baldino sono nomi che circolano in quota donne. Anche Stefano Buffagni potrebbe entrare nell’esecutivo benché, per lui, ci siano diverse resistenze da superare. La casella Economia resta in bilico tra chi vorrebbe un tecnico e chi, sia nel Pd che nel M5S, spinge per una soluzione politica che darebbe meno alibi a chi, come la Lega, accuserà il governo di farsi dettare la manovra da Bruxelles. Nel primo caso i nomi in pole sono, oltre a Salvatore Rossi, quelli di Dario Scannapieco, Giuseppe Pisauro. Nel secondo caso regge la candidatura di Roberto Gualtieri.
Il Pd potrebbe prendere il ministero della Sanità e punta al Mise dove è forte la candidatura di Paola De Micheli. Per il Lavoro – dove potrebbe sedere anche Graziano Delrio – i renziani vorrebbero un “uomo del Jobs Act” ma difficilmente il M5S acconsentirà. Tra le fila dell’ex premier in pole restano comunque i nomi di Anna Ascani e Lorenzo Guerini. E, in uno schema con zero vicepremier e un sottosegretario “di fiducia” di Conte, aumentano le possibilità che il commissario Ue sia di colore Pd. Paolo Gentiloni è il nome che circola con una certa insistenza ormai da giorni. Da considerare, inoltre, il ruolo di Leu: in tarda serata i due capigruppo Loredana De Petris e Federico Fornaro hanno incontrato Conte e non si esclude una loro presenza nel governo: il nome in pole è quello di Rossella Muro.
Fonte Ansa
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