AG.RF.(MP).08.04.2014
“riverflash” – Questo pomeriggio il governo presenterà il Documento di Economia e Finanza; il consiglio dei ministri dovrà quindi dare il via libera: “il documento è buono” – ha dichiarato Matteo Renzi – restano solo da capire alcuni punti”. Nel documento si legge che “l’economia italiana sta lentamente migliorando, ma la ripresa è ancora fragile, quindi “ora è necessaria una politica economica incentrata su misure strutturali con una strategia articolata, con azioni e misure funzionali e coerenti che producano i loro risultati nei prossimi due-tre anni”. E’ questo a grandi linee il contenuto del documento che ora è in attesa del passaggio finale. Ma per quanto riguarda la “certezza delle coperture”, così come annunciato dal premier, sorge una lecita domanda: da dove arriveranno i soldi necessari? “Dalla spending review e dall’Irap”, secondo quanto annunciato o meglio “promesso” da Renzi. I punti sui quali si sta attualmente lavorando, sono sostanzialmente due: il taglio dell’Irap “che ancora per quest’anno sta tra il 5% e il 10%) e le detrazioni irpef “, quindi il taglio delle tasse in busta paga dovrebbe essere coperto con la spending review, senza ricorrere ad altre coperture. Dunque il documento che verrà presentato questa sera, contiene al suo interno, anche gli impegni che il governo intende attuare la prossima settimana, con il decreto taglia-tasse: non indicherà dettagliatamente i capitoli di spesa, ma gli importi che ci si propone di realizzare con la spending review, che per il 2014 saranno pari a 6,6 miliardi, quanto serve per aumentare di 80 euro al mese le buste paga dei redditi medio bassi, con il meccanismo delle detrazioni e questo non è altro che il criterio indicato dal ministero dell’Economia, il cui vice ministro Enrico Morando, ha spiegato che l’obiettivo in questo momento, è quello di “tagliare” di 32 mld la spesa nel 2016, “altrimenti fallisce tutto”. Infine il viceministro ha “ricordato” la necessità di rispettare il “dogmatismo” europeo, senza correre il rischio di sforamento della soglia del 3%.
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