AG.RF.(MP).13.02.2015
“riverflash” – “Fine settimana: odissea di una persona malata nel centro di Roma. Ci è capitato di incontrare Giovanna Bassi il pomeriggio di sabato 7 febbraio in via Canova, di fronte all’ospedale San Giacomo chiuso da sette anni e l’abbiamo seguita nel suo inutile peregrinare da una struttura all’altra, in cerca di un’assistenza che con il nosocomio attivo avrebbe ricevuto all’istante”. A parlare è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “Giovanna, ultrasettantenne molto attiva, con i postumi di un’influenza che le ha provocato una forte otite, era arrivata a non sentire più. Nell’ambulatorio del ‘fine settimana’, così chiamato pomposamente nei comunicati di Zingaretti, un onesto medico di famiglia le ha prescritto un antibiotico senza risolvere il problema alla radice. Nessuna possibilità di fare esami, richiedere approfondimenti, verificare l’entità dell’affezione. Le condizioni di Giovanna la domenica peggiorano: alla sordità totale si accompagna un insopportabile dolore che la spinge, lunedì 9 febbraio, ad andare al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito, l’unico presidio pubblico di emergenza rimasto aperto nel centro di Roma. Sorpresa: qui non c’è lo specialista otorino così Giovanna, sorda, dolorante ed esausta, considerato che non guida, è costretta ad arrivare al Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina. Sono ormai le 15 e qui, in pronto soccorso più di 50 persone sono in attesa. Aspettare che si esaurisca la fila significa perdere la visita dello specialista, che termina il turno entro breve. Un rimedio però ci sarebbe, suggerisce una persona in fila: sganciare gli euro per passare avanti a tutti. Indovinate come è finita? Miracoli dell’intramoenia, con cui si apre ogni porta, e della sanità rivoluzionata……”.
Categoria: Sanità | Tag: Assotutela, fatebenefratelli, intramoenia, Maritato, odissea, RF, riapertura, riverflash, san gicomo, Sanità, santo spirito, visita
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