AG.RF 15.05.2015 (ore 18:53)
(riverflash) – Il debito pubblico italiano fa collezione di record, ma la RAI non ne parla. Ottimismo a tutti i costi era la ricetta di Berlusconi, che poi ci ha regalato le purghe montiane. Il record precedente era del febbraio 2015 per una somma di 2.169 miliardi di euro, ma il mese successivo il debito è salito di oltre 15 miliardi, segnando il nuovo record: 2.184,5 miliardi. I dati li ha forniti la Banca d’Italia nel supplemento «Finanza pubblica, fabbisogno e debito». Succede quando non si tagliano le spese inutili, non si riesce a pagare nemmeno la rata sugli interessi del debito pubblico. Se ogni mese l’Italia si sveglia con troppi soldi da restituire al Fondo Monetario non è certo colpa di Matteo Renzi, ma lui non vuole che la gente si preoccupi, sollevi dubbi sull’efficienza della sua leadership.
Banca Italia segnala, tuttavia, che l’incremento del debitoè stato inferiore al fabbisogno del mese (18,6 miliardi), grazie all’effetto complessivo dell’emissione di titoli sopra la pari, dell’apprezzamento dell’euro e della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione (3,1 miliardi) e alla diminuzione di 0,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine marzo pari a 78,9 miliardi; 61,9 miliardi a fine marzo 2014).
Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 14,2 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 1,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Crescono le entrate tributarie a marzo chesono state pari a 27,7 miliardi, +0,6% sullo stesso mese del 2014. Nel primo trimestre del 2015 le entrate ammontano a 85,7 miliardi, in linea con lo stesso trimestre del 2014.
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