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“NUOVO” PRELIEVO DEL 20% SUI BONIFICI ESTERI ALL’ESAME DELLA UE

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“AG.RF.(MP).18.02.2014.(ore 6.18).

“riverflash” – Dal 1 febbraio è in vigore una nuova regola: sui bonifici che arrivano dall’estero, viene applicata una ritenuta del 20% e il provvedimento è ora all’esame della Ue. Si può fare? E’ legittimo? E’ proprio questo ciò che la commissione europea sta esaminando per assicurarsi che sia in linea con i principi di base della non discriminazione e del libero movimento delle merci e dei capitali”. “Si tratta dell’ennesimo abuso di potere di un ministro dell’Economia incapace d’accordo con l’Agenzia delle Entrate – ha scritto Grillo sul suo blog – per continuare a vessare i contribuenti, considerati evasori a prescindere; in questo modo, molti capitali resteranno all’estero, invece di incrementare investimenti in Italia”.  Al momento sono state presentate due distinte interrogazioni parlamentari alla Commissione europea per il prelievo del 20% sui bonifici dall’estero “ imposto” dal primo febbraio dalla Agenzia delle Entrate. Nei testi si ipotizza la violazione dell’art.63 del Trattato sul funzionamento della Ue, che vieta le restrizioni dei pagamenti tra gli stati membri. Si tratterebbe dunque di un abuso e per evitarlo i contribuenti dovranno fare una certificazione per evitare che le somme percepite vengano considerate reddito imponibile: per questo servirà una certificazione. Insomma, si pagherà il 20% allo Stato se si percepisce una rendita da soggetti esteri, per aver ceduto loro immobili o fatto prestiti; si ricevono compensi per fideiussioni o per garanzie prestate a soggetti esteri; si e’ impiegato capitale all’estero sul quale si percepiscono interessi; si introitano plusvalenze per aver venduto immobili o terreni situati all’estero; si sono cedute quote di partecipazione in società con sede all’estero; o si introitano somme per affitti da immobili e terreni in locazione situati all’estero, salvo appunto una certificazione “preventiva”.

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