di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 16.10.2014) (river flash) – “La matematica non sarà mai il mio mestiere” recita una frase di una celebre canzone. Forse è vero, eppure, anche per il più riluttante nei confronti di questa scienza, tanto complicata quanto antica, è difficile non essere affascinato da ciò che più di ogni altra cosa è presente nella nostra vita: i numeri. A togliervi tutti i dubbi sulla matematica e non solo ci pensa la mostra “Numeri. Tutto quello che conta da zero a infinito”. Da oggi 16 ottobre fino al 31 maggio 2015, al Palazzo delle Esposizioni di Roma è possibile vivere un’esperienza affascinante quanto singolare per una mostra, alla quale saranno affiancate molte attività di laboratorio, studiate appositamente per le diverse età e classi scolastiche e per il pubblico adulto con differenti conoscenze della materia.
A spiegare al visitatore cosa può veicolare un semplice segno sono cinque moduli: I numeri nel cervello; Contare: gesti, segni, cifre; Strumenti per calcolare; Misurare il mondo; Gli enigmi dei numeri primi. I moduli si incrociano con sei crocevia, dedicati ai numeri più significativi e alle figure simbolo di grandi matematici: dai numeri naturali al numero aureo arrivando allo zero infinito e facendo luce su alcune figure che hanno dedicato la propria vita a questa scienza, da Pitagora, Gauss, Eulero, al-Khwarizmi e Cantor ai babilonesi, gli egizi, i cinesi e gli indiani.
Il progetto dell’esposizione nasce dunque per capire che i numeri non sono solo l’alfabeto di ogni discorso scientifico, ma, da sempre, esercitano un fascino profondo sul pensiero filosofico e teologico, sulle arti, sulle parole, sull’architettura e sulla musica. Pensata non per essere capita ma scoperta, la mostra, curata da Claudio Bartocci con il coordinamento scientifico di Luigi Civalleri, vuole regalare il vero senso della matematica che, come diceva uno dei tanti suoi studiosi, Georg Cantor, risiede nella sua libertà.
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