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I NOBEL ITALIANI NEL CAMPO DELL’ASTROFISICA NUCLEARE

nobel italianidi Francesco Angellotti (AG.RF 25.01.2016)

(riverflash) – Ah Piero, il cavallo che il 1 gennaio a Siracusa vinse scosso, e fu degno di nota anche su questa testata, è tornato a gareggiare il 17 gennaio in un handicap discendente di qualità ed ha vinto. Non facciamo superstizioni stupide, dicendo che l’articolo lo ha messo in evidenza presso la Fortuna che lo ha assistito; diciamo che il baietto d’ormai 5 anni, serio e volenteroso corridore, avendo pochi chili (n°8 su 9 partenti), ha attuato la tattica giusta per far sentir peso agli avversari e, scappando in testa come fece quando vinse senza fantino, ha preceduto l’unico avversario che aveva 1\2 kg in meno, ed altri due che non l’hanno mai apparigliato. Certo, l’ evidente vittoria è avvenuta perché Ah Piero portava un peso leggero, e la sua tattica di corsa ha messo sotto sforzo il 3° e 4° arrivato che avevano 5 1\2 kg in più. E’ tutta una questione di Massa, certo, perché una cosa è percorrere 1700 metri con kg 54 1\2, altra fatica con 60 (massa = peso per velocità al quadrato diviso due: tutti lo sanno, ma spesso si vuole dimenticare).

   Simile argomento è stato trattato in una presentazione svolta dal professor Maurizio Busso; certo, il valore di Massa per il professore è un elemento imprescindibile nella materia che ha trattato, ma presentata come un  dettaglio d’un argomento Grande come l’Infinito.

   Proprio così, è stata svolta la presentazione dei premi Nobel Italiani nella Fisica, che hanno trattato la materia dell’Astrofisica. Non è facile parlare di certi argomenti, che andrebbero maggiormente valutati per capire il Senso delle Cose; ma il professore ben è stato all’altezza di illustrare ad un foltissimo pubblico ignorante (di astrofisica nucleare) l’importanza della materia. C’è da dire, che certe teorie sembravano assurde alla loro presentazione, ma una volta dimostrate, tutto torna logico; anche se lo stravolgimento di alcuni concetti impone una ricostruzione radicale del concetto di Spazio e Mondo: Aristotele, Cartesio, Fermi. Tanto che, ad esempio, nel secolo XVII Milton espresse che la letteratura doveva tornare ad una fase diretta ed elementare, perché si erano sradicate qualsiasi Verità, su cui si fondava il Dogmatismo della Scienza. La cosa la condivido, anch’io trovo spontaneo un rapporto colloquiale con il lettore, negli articoli, nei romanzi e negli spettacoli: Vi piace?

   L’incontro è stato introdotto dal presidente della Federazione Nazionale Insegnanti di Terni , prof. Fausto Dominici e dalla vicepresidentessa prof.ssa Mattei. Una cosa un po’ di prassi, ma è stata utilissima per predisporre l’Audio ad una ricezione, che è stata molto semplificata, ma sempre su argomenti astronomici.

   Quel che abbiamo notato con soddisfazione, è che il Direttore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nella sezione di Perugia,  prof. Maurizio Busso, umile e disinvolto pur in un ambiente in cui avrebbe potuto darsi arie di sapientone, ha inquadrato, a nostro giudizio, esattamente la dimensione di scienza e cultura. Alla fine del 1600, per esempio, le discrasie create dalla scienza, tendevano a farla considerare una cosa astratta ed incomprensibile, mentre invece la letteratura e la filosofia erano scienze pratiche e reali. Aderiamo all’opinione del prof. Busso, che non esiste una divisione che distingue le materie, perché sono tutte di un solo ceppo, che riunisce la Cultura. Per dirla, seguendo l’insegnamento di Platone, le Idee e gli Oggetti matematici costituiscono il Mondo Intellegibile, la Realtà. Da tanto che lo dicono, qualcuno ancora lo deve capire.

   Quindi si è parlato delle scoperte, che sembrano ovvie quando narrate, ma se ci si pensa non si riesce a capire come possono essere interpretate certe misure, di Tempo e Spazio. In fondo, sono gli argomenti che dibattevano anche i presocratici.

   Due parole sono state dette, per iniziare, su Alfred  Nobel, che era un personaggio che difficilmente avrebbe meritato il premio, anche se il Nobel per la Pace è stato istituito solo nel 1905; infatti Alfred si era fatto un sacco di soldi con la fabbricazione e vendita delle Armi e della Dinamite; probabilmente gli saranno venuti degli scrupoli morali, allora fondò il Lascito volto al mondo della Scienza e della Cultura un anno prima della sua morte. Calcolando che, adesso, questo premio è di circa 1 milione di Euro, si può capire che è la vetta più ambita, dato che il Valore viene sempre commercializzato.

   Il primo scienziato di cui si è illustrata la genialità è Guglielmo Marconi, nato nell”800, anche se il Nobel lo ha preso nel 1909. Fu preso come metro la Velocità della Luce e sono crollati i principi della Fisica; questo in quanto sono iniziate ad emergere le onde Elettromagnetiche, che interagiscono con la Materia. Sviluppando questo concetto, si è arrivati a concepire la Meccanica Quantistica.

   E’ per questo che, subito dopo, è stato presentato il fisico Nobel più moderno, Riccardo Giacconi, che ricevette il premio nel 2002. Lo scienziato un po’ snob, che dovette naturalizzarsi in America, partì nelle scoperte dalla Sorgente Cosmica che lo portò ad individuare i Raggi X ; non si fece tanti scrupoli se le scoperte delle Radiazioni di Frequenza nel Cielo portarono alla produzione utile alla Guerra Fredda. Però individuò anche la Corona Solare, oltre a forze radioattive che attraverso un gioco di particelle positive e negative hanno generato l’Energia, quindi la Vita.

   Torniamo indietro ad Enrico Fermi, che assurse al Nobel nel 1938. Importante la scoperta di Neuroni Radioattivi che si associano e producono irraggiamenti. La scoperta lo ha fatto Grande nella Scienza, ma breve nella Vita, perché i raggi li ha assorbiti tutti, ed è morto che non aveva neanche 50 anni. Però, è diventato famoso lo studio in cui venivano eseguiti gli esperimenti, a via Panisperna, anche se la troupe di scienziati si è sgretolata; molti aderenti, ebrei, scapparono a Chicago; Ettore Majorana, eclettico e stravagante genio senza regole, si è disperso, e lo stesso professor Busso non ha potuto definire sulla sua fine. Certo è che ha sconvolto l’equilibrio del gruppo di scienziati il progetto Manhattan, ideato da Fermi per realizzare la Bomba Atomica. Voci documentate, affermano che le 2 Bombe sono state fatte esplodere 2 giorni dopo la dichiarazione di Resa del Giappone, ma l’America cercava il pretesto per esperimenti essenziali e per lanciare la Guerra Fredda. A queste strategie Majorana non aderì, cercando un esilio che l’allontanasse dal Mondo Distruttivo. Bisogna calcolare che era una famiglia dalle fondamenta Etiche molto profonde, ma dal comportamento molto stravagante: mia madre conobbe la sorella, che era una Sensitiva.

   Ci sarebbe ancora molto da dire su Enrico Fermi, ma avrete capito la dimensione dello scienziato. Emilio Segrè fu insignito del Nobel nel 1959 per aver individuato l’accelerazione delle particelle di protoni, che rappresenta la scoperta degli Antiprotoni. Il discorso porta al concetto d’ Antimateria, che attraverso l’intesa di alcune deduzioni, ha portato alla formulaqzione dell’ ipotesi che il Big Bang sia stato causato da una instabilità quantistica, ovvero, il Tecnezio che come Gruppo Instabile ha generato le Stelle. Chiaro, no?

   Ma ancora Nobel nel 1984 a Carlo Rubbia, che ha individuato le particelle W e Z, che comunicano l’Interazione debole; ed attraverso deduzioni, si è arrivati a concepire il campo dei Bosoni, in cui è stato individuato il Bosone di X.

 busso nobel  Dire che la presentazione del prof.  Maurizio Busso è stata interessante non è esplicativo. Soprattutto è stato reso chiaro in quale direzione dovrebbero indirizzarsi le problematiche, che si arenano alla considerazione di eventi banali se non inutili. Tanto più, attenti!, che potrebbe esistere una forma di Vita una volta introdotti nei Buchi Neri: ma queste sono novità ancora troppo embrionali per poter esprimerle.

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