29 Ott 2013
NIGER, 40 MIGRANTI MORTI DI SETE NEL DESERTO
ARLIT (RIVER FLASH)- L’ennesima strage della disperazione si è consumata nei giorni scorsi nel deserto d’arenaria che divide il Niger dall’Algeria. Quaranta persone, ma il numero esatto è incerto, in larga parte donne e bambini, sono morte di sete nel deserto. Erano tutti abitanti poverissimi del Niger e cercavano di raggiungere l’Algeria, dove vivere d’elemosina. Raggiunta Arlit, ultimo centro abitato prima del confine, sorto attorno a due miniere di uranio a cielo aperto, a 150 chilometri da Agadez, i migranti si erano stipati su due camion presi a noleggio. Sull’aspro altopiano dell’Air, che attira da tutto il mondo gli appassionati di sport estremo, uno dei due camion si è bloccato per un guasto. Il secondo automezzo, scaricati i suoi passeggeri, ha invertito la marcia per andare, vuoto, in cerca dei pezzi di ricambio, abbandonando i passeggeri del veicolo in panne.
Quando l’acqua è terminata, questi si sono messi in marcia in piccoli gruppi, sperando di raggiungere un’oasi. Sono finiti tutti inghiottiti dal deserto tranne 19, tornati ad Arlit grazie a passaggi di fortuna. Costoro hanno dato l’allarme ma le pattuglie dell’esercito hanno trovato soltanto pochi cadaveri disseccati dal sole. Alcuni viaggiatori hanno riferito di aver visto lungo la pista decine di cadaveri. Nulla da fare per loro e impossibile fermarsi, per non fare la stessa fine. Il sospetto è che i conducenti dei due camion fossero veri e propri trafficanti di esseri umani, che si sono limitati ad abbandonare il loro “carico”, condannando i malcapitati a morte pressoché sicura.