AG.RF.(MP).18.04.2014
“riverflash” – E ora si va a colpire il settore più disastrato: la sanità. Le risorse per finanziare il Servizio Sanitario Nazionale infatti, saranno ridotte di 868 milioni quest’anno e 1,5 miliardi dal 2015; ciò è quanto prevede una delle misure contenute nella bozza, ancora in definizione, del decreto per il taglio dell’Irpef. Ora quindi toccherà ai cittadini colmare la differenza tra costi e servizi e l’Anaao Assomed,( associazione che riunisce i medici dirigenti), insorge sul def per la sanità che il Consiglio dei Ministri ha preparato ed il Senato si accinge ad approvare. Già precedentemente, dall’associazione erano stati lanciati allarmi Nonostante gli allarmi sul rischio di un possibile “sgretolamento del sistema sanitario” e sui disastri “provocati da una progressiva restrizione del perimetro di tutela pubblica della salute”; “il Documento di Economia e Finanza, ha prevede la crescita dei costi del personale per i prossimi anni invariata rispetto agli anni più recenti, cioè zero o meno; blocco del turnover sine die, con relativo danno per le aspettative dei giovani medici e dei livelli di assistenza che al sud sono sempre più eventuali, invece che essenziali; riduzione del fondo sanitario nazionale conseguente alla previsione di un PIL in ribasso”. Sono questi i punti “critici” elencati da Anaao e ad aggravare la situazione, oggi il governo andrà ad approvare “un taglio lineare al fondo sanitario nazionale di 4 miliardi in tre anni ed una riduzione degli stipendi di tutti i professionisti della sanità”. Tutto ciò è inaccettabile secondo l’associazione mentre “le regioni tacciono e non solo loro, visto che nemmeno le organizzazioni sindacali stanno intervenendo così come le università che non hanno ancora capito che se si abbassano i nostri stipendi caleranno anche quelli dei medici universitari”.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..