AG.RF.(Claudio Peretti).08.07.2014
“riverflash” – Qualche giorno fa mi è capitato per caso (visto che di solito non li ascolto più) di ascoltare un pezzo di telegiornale in cui il nostro beneamato presidente proclamava con enfasi una frase di questo tipo: “se non c’è lavoro per i giovani, l’Italia è finita…”. Bene! Bravo! Ha certamete ragione: finalmente l’hanno capita anche i nostri governanti. Solo che non basta capire questo, bisogna anche capire perché i giovani Italiani non trovano lavoro, e qui casca l’asino! Come mai una volta il lavoro c’era e ora non c’è più? Mi si dirà che sono entrate in ballo la Cina e l’India, che producono a costi più bassi dei nostri, ma allora come fa a prosperare la Germania? Anche lei si trova a dover competere con i produttori del terzo mondo (ormai terzo mondo lo stiamo diventando noi..). Bene, quello che il nostro presidente ed i nostri politici trascurano di dirci è che si lavora per creare qualcosa che poi si deve riuscire a vendere, che si lavora per ottenere uno stipendio in denaro e che, per guadagnare quel denaro, l’imprenditore deve vendere i propri prodotti/ servizi. Il lavoro inteso come fine a se stesso non ha senso, il lavoro serve per produrre, per fare, costruire qualcosa, per fornire un servizio. Ma come posso poi vendere, fornire cose che gli ALTRI siano disposti ad acquistare se le nostre tasse sono spropositate? Se le tasse che gravano sopra i nostri prodotti/ servizi sono troppe? Quindi, se si va a cercare di capire il motivo per cui le tasse sono troppe, si vede subito che derivano dal costo spropositato del nostro stato, regioni, province, ministeri, enti pubblici, camere varie e così via. E allora ecco dove casca l’asino: i giovani non lavorano perché i nostri prodotti non si possono vendere, non si vendono perchè le tasse sono troppe e le tasse sono troppe perché lo stato ci pesa troppo addosso. E allora, caro presidente, proprio quello che lei rappresenta: le istituzioni del nostro stato, il loro numero eccessivo, il loro costo spropositato, sono la causa del mancato lavoro dei nostri giovani, del motivo per cui l’Italia non ha futuro.
Un bell’autogol, non le pare?
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