AG.RF 20.10.2018 (ore 15:26)
(riverflash) – A Yokohama si è concluso con una medaglia d’Argento il cammino iridato della nazionale italiana femminile, battuta nella finale del Mondiale dalla Serbia 2-3 (25-21, 14-25, 25-23, 19-25, 12-15).
Un risultato comunque fantastico, arrivato al termine di tre settimane indimenticabili per tutto il volley italiano. Le ragazze di Davide Mazzanti, infatti, a partire dalla fase di Sapporo, con in mezzo Osaka e Nagoya, sino a Yokohama, hanno entusiasmato appassionati e critica per il bel gioco e la grande determinazione messa in campo: il percorso di marcia nel Mondiale registra 11 vittorie e 2 sole sconfitte, entrambe per mano della Serbia.
Nell’ultimo atto purtroppo Chirichella e compagne non ce l’hanno fatta a prendersi la rivincita sulle campionesse europee della Serbia, unica squadra a sconfiggere le azzurre nel torneo: prima a Nagoya e oggi a Yokohama.
A distanza di sedici anni (oro Mondiale a Berlino 2002), dunque, l’Italia è tornata a conquistare una medaglia in una rassegna iridata e lo ha fatto con una squadra giovanissima: l’età media delle quattordici azzurre è inferiore a 23 anni e per ben 10 di esse si trattava del primo Mondiale.
La medaglia d’Argento porta forte, inoltre, la firma del Club Italia, ben 9 atlete hanno fatto o fanno parte del progetto federale: Fahr, Nwakalor, Pietrini, Lubian, Chirichella, Egonu, Danesi, Malinov e Ortolani.
L’architetto di quest’Italia è ovviamente il commissario tecnico Davide Mazzanti che dopo una lunga fase di preparazione ha assemblato una squadra con un’identità precisa, ben organizzata in campo, ma allo stesso tempo libera di esprimere le proprie doti.
Il perfetto mix ha messo così in risalto le qualità di tutte le azzurre: Paola Egonu è stata semplicemente inarrestabile per tutto il torneo; Malinov ha guidato la squadra con velocità e ispirazione; Sylla ha scaricato tutta la sua grinta in attacco; Bosetti si è confermata elemento imprescindibile per ordine ed equilibrio; Danesi è stata implacabile a muro; De Gennaro non ha avuto eguali in ricezione e difesa; a capitanare tutte è stata Cristina Chirichella, sempre più leader del gruppo.
CRONACA – Contro la Serbia la nazionale tricolore si è schierata con Malinov in palleggio, opposto Egonu, schiacciatrici Sylla e Bosetti, centrali Danesi e Chirichella, libero De Gennaro.
Ottimo l’inizio dell’Italia, Malinov ha gestito alla perfezione le sue attaccanti senza dare punti riferimenti alla Serbia (7-3). Prima Danesi, poi Bosetti e infine Egonu sono passate con regolarità, mentre le avversarie hanno faticato anche in ricezione (19-15). L’opposto azzurro è salita ancora di livello e insieme a Sylla non ha lasciato scampo alle campionesse europee (25-21).
Nel secondo set l’Italia ha tentato di mettere sotto pressione le serbe con la battuta (4-2), ma la squadra di Terzic ha controreplicato e le azzurre sono calate in ricezione (7-10). Le difficoltà a contenere il servizio avversario hanno mandato fuori giri le ragazze di Mazzanti, costrette a scivolare sempre più indietro (11-16). Pietrini ha preso il posto di Sylla, ma la Serbia, spinta da Boskovic, ha chiuso velocemente i conti (14-25).
Molto equilibrato il terzo set, per lunghe fasi nessuna delle due squadre è riuscita a prendere il sopravvento e si è arrivati in perfetta parità sul (12-12). L’Italia ha ottenuto un break (16-13), sfruttando al meglio la vena realizzativa di Paola Egonu (12 p. nel parziale). Con il passare del gioco la Serbia è rientrata e si è portata al comando (19-21), ma l’ingresso di Cambi ha acceso Danesi (23-22). Un muro di Sylla ha permesso all’Italia di allungare (24-22), poi ci ha pensato Egonu a metter giù il pallone del (25-23).
Tutto in favore della Serbia l’avvio della quarta frazione, le azzurre hanno commesso diversi errori e hanno perso immediatamente contatto (2-8). Il pesante svantaggio non ha demoralizzato le azzurre che con pazienza e determinazione sono arrivate un passo dalle avversarie (8-9). Nel momento di completare la rimonta l’Italia ha accusato un altro passaggio a vuoto e le serbe hanno guadagnato nuovamente un buon margine (11-17). Danesi e compagne hanno provato ancora a riaprire il set (17-19), ma il finale ha premiato le avversarie (19-25).
Nel tie-break le azzurre hanno tirato fuori il solito cuore e sono balzate al comando (7-5). La Serbia ha pareggiato i conti sul (7-7) e poi ha trovato il sorpasso (8-10). L’Italia ha lottato sino alla fine, ma le avversarie non hanno più ceduto il comando e si sono aggiudicate il titolo iridato (12-15).
Sul gradino più basso del podio è salita la Cina che nella finalina ha battuto l’Olanda 3-0 (25-22, 25-19, 25-14).
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