MOHAMMED AFZAL GURU, INDIPENDENTISTA DEL KASHMIR ACCUSATO DI AVER COLLABORATO CON I TERRORISTI, È STATO IMPICCATO IN INDIA

(riverflash) – L’uomo con occhiali e barba che compare nella foto è morto oggi perché è stato impiccato nel carcere di Tihar, non lontano da New Delhi. Si chiamava Mohammed Afzal Guru e la sua condanna a morte risaliva al 2004 perché accusato di aver procurato le armi al commando Jaish-e-Mohammed, d’ispirazione per il Kashmir indipendentista, che il 13 dicembre 2001 si rese protagonista di un attacco terrorista al Parlamento indiano in cui morirono 9 persone. Mohammed Afzal Guru non faceva parte di 5 killer, aveva solo collaborato, secondo l’accusa. In realtà faceva parte del movimento per la libertà del Kashmir, regione contesa tra India e Pakistan, separata dai confini geografici che dividono lo stesso popolo. L’uomo giustiziato oggi a Tihar è stato arrestato nel 2002, condannato al patibolo nel 2004. Due appelli di clemenza, presentati da Mohammed Afzal Guru nel 2005 e nel 2007 sono stati respinti. Il 23 gennaio 2013 il presidente indiano Pranab Mukherjee ha respinto l’ultima domanda di grazia e, a 12 anni di distanza dall’attentato, un uomo che non faceva parte del commando terroristico è stato impiccato.

Mohammed Afzal Guru ha sempre negato le accuse del tribunale

Succede nell’India del boom economico, dove a Bangalore l’informatica è all’avanguardia ma c’è ancora la pena di morte. Si tratta, infatti, della seconda esecuzione capitale degli ultimi mesi, la precedente era stata eseguita nel novembre 2012 nei confronti di Mohammed Ajmal Kasab, l’unico degli attentatori superstiti nell’attacco di Mumbai del 2008.

La notizia ha risvegliato le proteste in Kashmir, dove sono scoppiati scontri, soprattutto nella vallata dell’Himalaya. Un evento che rischia di frantumare il sottile equilibrio nella regione di confine. Dopo l’annuncio dell’esecuzione, le autorità indiane hanno annunciato il coprifuoco in tutta la zona del Kashmir di loro competenza.

AG.RF 09.02.2013