17 Lug 2013
MISS ITALIA KAPUTT
AG.RF.a cura di Massimo Pedroni 17.07.2013
“riverflash” – In un’Italia, completamente diversa da quella attuale, quella del 1939, veniva lanciato il concorso fotografico, a sostegno della campagna pubblicitaria di un dentifricio, “5000 lire per un sorriso”. L’niziativa è riconosciuta, come l’antesignana di Miss Italia, inaugurata a Stresa nel 1946. Miss Italia, per quanto se ne sa, allo stato attuale, non sarà più nella programmazione Rai. Ma il “sorriso” quello si rimane, e nonostante tutto, non ci sarà carica istituzionale che riuscirà a sopprimerlo. Per non scadere su argomentazioni dalle tinte forti, come reazione a certe dichiarazioni, non ci resta che un “indulgente sorriso”, da rivolgere a chi, con le sue affermazioni, mostra di vivere ancora nel “Castello delle Streghe dell’ideologia”. La Presidente della Camera, ha rivolto un plauso pubblico alla Rai, per la soppressione della diretta su Rai uno della diretta della manifestazione. Le argomentazioni espresse a sostegno di questa presa di posizione, dalla Boldrini, spaziano dal sempreverde, la “mercificazione del corpo della donna” a “la donna oggetto”, e la nota compagnia cantando di queste occasioni. Come universalmente noto, e qualche sentore penso lo abbiano avuto anche i reclusi e le recluse del “Castello delle streghe dell’ideologia”, Dio, la natura o chi per essi, secondo i punti di vista, fornisce l’essere umano di alcuni talenti, tra essi, spiccano la bellezza e l’intelligenza. Entrambi questi “doni”, possono essere valorizzati al meglio dai singoli come ritengono più opportuno fare. Quindi l’intelligenza verrà spronata a cimentarsi nei campi del sapere, o della creatività. La bellezza, verrà curata con i mezzi e gli stumenti ritenuti più idonei a farla risaltare. Tutto ciò mi sembra assolutamente naturale nonché legittimo. Se una ragazza, liberamente, per legittima aspirazione, si iscrive al concorso di bellezza, e sottolineo di bellezza, non vedo perché la medesima, debba mostrare talenti da fine filosofa o letterata. Una cosa non esclude l’altra ovviamente, ma non è richiesta ne tantomeno necessaria, per partecipare al concorso. Ma forse, il peccato d’origine, per questa cultura bacchettona di ritorno, sta proprio nella “bellezza”. Quella che per secoli, e per tante civiltà, è stata “cantata” e “illustrata”, come virtù semidivina (ad esempio la “donna angelicata”). Dai murati vivi nel “Castello delle streghe dell’ideologia”, esssa viene identificata come pericolosissima alterazione dei rapporti sociali, come scorciatoia, per salire i pioli dell’afermazione peronale. Da qui le vere e proprie campagne d’odio, verso donne attraenti. La cosa, che fa ancora di più allargare il sorriso sulle nostre labbra, consiste nel fatto, di considerare il brodo culturale cui è espressione di riferimento la Presidente della Camera. Abbiamo ancora ben presente la stagione di “Io sono mia”. Slogan accompagnato, da leggera gestualità consona all’affermazione. Quell’”io sono mia”, tra le altre cose, ipotizzava dichiaratamente le più assortite, possibilità di condotta di vita sessuale. Cosa sulla quale non ho nulla da ridire, ma da quelle posizioni arrivare al “vade retro Miss Italia”, manca proprio nesso logico, quantomeno. Per non parlare poi del fatto, che le alte cariche dello stato, forse guardandosi un attimino intorno, senza neanche dover convocare o istituire Commissioni “ad hoc”, si renderebbero conto che i campi di intervento attesi dalla popolazione son ben altri, dei centimetri di pelle esposti da belle ragazze in un concorso a ciò riservato. L’editto contro Miss Italia oramai è stato diramato. Miss Italia Kaputt. Ok. Ma il nostro beffardo sorriso, non verrà certo spento da qualche insipida “kapò”. E per fortuna, era la Chiesa a essere oscurantista. Ma certo, le “giornate di orgoglio gay” si, Miss Italia nota manifestazione di corruzione di giovani ragazze no. Ma tutto ha sempre una ragione..quella dello sghignazzo.