AG.RF.(redazione).07.11.2018
“riverflash” – Non sono ancora dati definitivi, tuttavia le indicazioni delle proiezioni e precedentemente di sondaggi, mostrano una supremazia alla Camera per i democratici, mentre i repubblicani mantengono il senato. Questi i dati emersi dalle elezioni di Midterm (quelle di metà mandato), per il Congresso e 36 governatori Usa. Le elezioni quindi, hanno rinnovato la Camera, un terzo del Senato e 36 governatori. Non c’è stata l’ondata blu che si aspettava, (d’altronde i sondaggi dei giorni scorsi avevano già fornito indicazioni, così i democratici dopo 8 anni, hanno riconquistato la Camera, serviva guadagnare 23 seggi e l’obiettivo è stato raggiunto mentre il Senato è rimasto ai repubblicani, che probabilmente rafforzeranno il loro vantaggio, secondo le proiezioni di Fox News, Nbc, Cbs e Cnn. A questo punto, manca ancora la chiusura dei seggi sulla costa occidentale del Paese, ma il Grand Old Party è riuscito a strappare ai democratici almeno due seggi, i senatori dell’Indiana e de Nord Dakota; il che indica che potrebbero aumentare la maggioranza risicata detenuta finora (51 a 49) al Senato. Soddisfatto il presidente Donald Trump, che ha dichiarato: “E’ stata una buona notte”.
epa07147193 The audience erupts into cheers as they watch the election return results on a large display at the Massachusetts Democrats Election Night Rally at the Fairmont Hotel in Boston, Massachusetts, USA 06 November 2018. EPA/CJ GUNTHER
Il voto era stato annunciato come un referendum su Donald Trump e questo pensiero è stato confermato, dai rilevamenti all’uscita dai seggi. Andrew Cuomo è stato riconfermato governatore dello Stato di New York, avendo sconfitto lo sfidante repubblicano Marc Molinaro: per lui sarà il terzo mandato, alla pari del padre Mario Cuomo, anche lui a capo dello Stato per tre legislature. E nel suo appassionato discorso della vittoria, Cuomo è sembrato echeggiare la possibilità che si possa candidare per le presidenziali del 2020.
SENATO
In Indiana il repubblicano Braun ha strappato il seggio al democratico Joe Donnelly, così cone nel Nord Dakota il candidato del Gop Kevin Cramer ha battuto l’uscente dem Heitkamop. Secondo le proiezioni, rieletti nel Vermont il senatore indipendente Bernie Sanders e in Virginia il dem Tim Kaine, che fu il candidato vicepresidente di Hillary Clinton nel 2016. In Florida, quando è stato scrutinato oltre il 90% delle schede, è un testa a testa. Per un seggio al Senato il repubblicano Rick Scott è avanti con il 50,4% contro il 49,6% del dem Bill Nelson. Dai primi dati, sarebberi rieletti al Senato altri sette democratici: Elizabeth Warren (Massachusetts), possibile candidata alle presidenziali del 2020, Murphy (Connecticut), Cardin (Maryland), Carper (Delaware), Whitehouse (Rhode Island), Brown (Ohio) e Menendez (New Jersey). Il democratico Beto O’Rourke viene sconfitto in Texas dal repubblicano Ted Cruz. Rieletti il repubblicano John Barrasso (Wyoming) e il democratico Kirsten Gillibrand (New York), mentre il repubblicano Blackburn batte il democratico Bredesen nel Tennessee. Il dem Bob Casey (Pennsylvania) vince il suo terzo mandato di senatore battendo il repubblicano Lou Barletta. Nel Mississippi vince la rielezione il repubblicano Roger Wicker contro il democratico David Baria. Nel Wisconsin, il dem Tammy Baldwin vince un secondo mandato contro il rep Leah Vukmir. Il repubblicano Deb Fischer (Nebraska) sconfigge la dem Jane Raybould. Il dem Joe Manchin conferma il seggio nella West Virginia. Nel Minnesota Amy Klobuchar, dem, vince il suo terzo mandato contro il repubblicano Jim Newberger. Il democratico Martin Heinrich (New Mexico) viene rieletto battendo il repubblicano Mick Rich. L’ex candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney, è eletto a nello Utah, contro il dem Jenny Wilson. Camera I dem sono avanti in 15 dei 23 collegi chiave necessari a riconquistare la Camera, secondo i dati diffusi dalla Cnn. Donna Shalala ha vinto in Florida con il 51,7% uno dei 23 seggi che i dem devono strappare ai Gop per riconquistare la Camera. Lo riferiscono i media Usa. Secondo precedenti proiezioni, Jennifer Wexton sarà la prossima deputata democratica della Virginia alla Camera, strappando a sua volta un seggio ai repubblicani. Come previsto, la democratica progressista Alexandra Ocasio-Cortez è stata eletta nel suo distretto per la Camera nello stato di New York e con i suoi 29anni diventa il più giovane membro del Congresso della storia americana. La democratica Rashida Tlaib, figlia di immigrati dalla Palestina, diventa la prima donna musulmana ad essere eletta al Congresso americano, nel suo distretto per la Camera in Michigan. Con il 78,7% la democratica Ilhan Omar vince in Minnesota e diventa la seconda deputata musulmana al Congresso. Omar, che aveva già conquistato la copertina di Time, sarà anche la prima rifugiata africana e la prima ad indossare l’hijab al Congresso, diventando “il peggior incubo di Donald Trump”. La democratica Sharice Davids vince in Kansas e diventa la prima donna nativo-americana in Congresso. Il Texas elegge per la prima volta due donne ispaniche deputate dello Stato. Si tratta delle democratiche Sylvia Garcia di Houston e di Veronica Escobar di El Paso. Il fratello del vice presidente Usa Mike Pence, il repubblicano Greg Pence, è stato eletto deputato in Indiana, secondo le proiezioni della Cnn. Greg Pence ha vinto nel sesto distretto per rimpiazzare l’ex deputato Luke Messer. I governatori Il governatore democratico Tom Wolf si è aggiudicato la rielezione in Pennsylvania mentre il repubblicano Charlie Backer è stato rieletto in Massachusetts. Per le proiezioni di Cnn, il repubblicano Asa Hutchinson sarà confermato alla guida dell’Arkansas; la democratica Gina Raimondo continuerà a essere al vertice del Rhode Island; in Tennessee è il repubblicano Bill Lee ad avere la vittoria in tasca. Testa a testa in Florida tra il repubblicano Rick DeSantis al 49,9% e il democratico Andrew Gillum al 48,8%. Stando a Nbc e Fox, il repubblicano in carica Larry Hogan è stato rieletto governatore del Maryland. Lo sfidande democratico Ben Jealous è stato sconfitto, sarebbe stato il primo governatore afroamericano dello Stato. Confermato il governatore Dem di New York, Andrew Cuomo, mentre il Texas rielegge il governatore del Gop Greg Abbott e l’Illinois vede vincere il dem J.B. Pritzker. Il governatore repubblicano del Nebraska, Pete Ricketts, viene rieletto contro il dem Bob Krist. Nell’Ohio, il repubblicano Dewine batte il dem Cordray. Il repubblicano Kay Ivey (Alabama) batte il dem Walt Maddox. Il repubblicano Kevin Stitt eletto in Oklahoma, contro il dem Drew Edmondson. Nella South Carolina il repubblicano Henry McMaster batte il dem James Smith. Nel Michigan Gretchen Whitmer conferma il seggio per i dem, battendo lo sfidante repubblicano Bill Schuette. In Colorado è stato eletto governatore il democratico Jared Polis, il primo apertamente gay. Sconfitta nel Vermont la dem transgender Christine Hallquist dall’uscente repubblicano Phil Scott. Nel Wyoming vince il repubblicano Mark Gordon. L’ultimo stato a chiudere le urne sarà l’Alaska, alle sei del mattino italiane. Trump: non ci sarà nessun bagno di sangue I repubblicani possono ancora perdere la Camera “ma nessun bagno di sangue”: questa la posizione che sarebbe stata espressa da Donald Trump, secondo quanto riferiscono fonti a lui vicine in queste ore. La Dem Lou Guerrero eletta governatrice di Guam La prima eletta è stata Lou Leon Guerrero, democratica, neo governatrice del territorio di Guam, nel Pacifico. Lo riportano alcuni media americani. Da otto anni il governatore dell’isola era repubblicano. Boom voto anticipato: in oltre 33 milioni hanno già votato Almeno 33.166.611 voti sono già stati espressi con il voto anticipato o per posta. Lo afferma la società di sondaggi elettorali Catalist ripresa da Cnn. A titolo di confronto, alle elezioni di midterm 2014, i voti anticipati rilevati all’apertura dei seggi erano stati 20,6 milioni. Al termine del conteggio ufficiale nel 2014 il totale dei voti anticipati si era fermato a 22,2 milioni. Le elezioni di metà mandato del 2014 avevano registrato l’affluenza più bassa dal 1942, nel pieno della Seconda Guerra mondiale: solo il 36,4% degli aventi diritto aveva espresso il suo voto.
Fonte: Rai News
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..