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“MI DISPIACE, MI SONO ADDORMENTATO”. PARLA L’AUTISTA DELL’INCIDENTE ERASMUS IN CATALOGNA

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AG.RF.(MP).23.03.2016

“riverflash” – 13 giovani morti (tra i 19 e i 25 anni) e 34 feriti: tra questi 7 vittime italiane. E’ questo il bilancio provvisorio dello schianto del bus, in Catalogna, avvenuto all’alba del 20 marzo scorso, alle 6 del mattino: a perdere la vita sono state Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza, studentesse italiane del programma erasmus. L’autista dell’autobus, (63 anni), indagato per “imprudenza e omicisio colposo”, attualmente ricoverato in ospedale, ha dichiarato di essersi addormentato e quindi la causa dell’incidente è risultata da subito, il fattore umano. E il bilancio delle vittime potrebbe aumentare, perché alcuni dei ricoverati, risultano essere molto gravi. Si tratta di 23 ragazzi e 16 ragazze,di età compresa tra i 20 e i 34 anni e di 13 nazionalità diverse: Italia, Irlanda, Norvegia, Svezia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Germania, Olanda, Ungheria, Turchia, Slovacchia e Regno Unito. Sei sono in condizioni critiche. A questi si aggiunge il conducente del bus. Intanto
nell’obitorio di Tortosa, si sta svolgendo  il triste rituale del riconoscimento dei genitori disperati, che sono giunti in Spagna, che in un attimo hanno perso i loro figli. La Generalitat di Barcellona ha organizzato un dispositivo all’aeroporto del capoluogo catalano per accogliere e informare i familiari degli studenti coinvolti nell’incidente. Le famiglie vengono accolte in un albergo di Tarragona, circa un’ora di auto da Barcellona, dove trovano ad assisterle personale della Farnesina. Il premier Renzi giunto nell’aeroporto di Reus, vicino Tarragona, si è spostato a Tortosa dove per un’ora ha incontrato i familiari delle ragazze morte nell’incidente ed ha postato su facebook, la seguente dichiarazione:  “Sono andato in Catalogna ad abbracciare i feriti e le famiglie delle vittime, assistite dall’Unità di Crisi della Farnesina e dall’Ambasciata italiana in Spagna. Ho chiesto alle autorità locali di aiutarci a restituire i corpi alle famiglie il prima possibile. Ma soprattutto ho portato a quei genitori l’affetto e la commozione degli italiani, tutti, tutti insieme, nessuno escluso“. “Oggi – prosegue il presidente del Consiglio – è un giorno difficile da mandare giù. E’ il 21 Marzo, è primavera. Perché come fai a parlare di primavera con le foto di sette ragazze che ti sorridono dalle immagini dei giornali online, ma che in realtà hanno chiuso gli occhi per sempre. Tutti i giorni, lo sappiamo, muoiono innocenti sulla strada. E il nostro impegno per la sicurezza non è finito con l’approvazione della legge dell’omicidio stradale, ma deve continuare e continuerà, giorno dopo giorno“. “Perché la vicenda catalana ci
colpisce in modo così profondo? Forse perché sono sette ragazze così sorridenti e piene di vita che ti sembra impossibile pensarle in un obitorio. Forse perché l’Erasmus ha ormai segnato diverse generazioni da toccare praticamente ogni famiglia italiana. E sembra impossibile morire durante l’Erasmus che è un esplosione di vita. Un inno alla vita. Forse perché ci sentiamo comunità molto di più quello che pensiamo. E il dolore di quei genitori non può esserci estraneo, lontano
“. Anche papa Francesco ha fatto sentire la sua vicinanza con un messaggio di cordoglio al vescovo di Tortosa, Enrique Benavent Vidal, dichiarandosi profondamente addolorato per quanto successo e nello stesso tempo, ha espresso  vicinanza e consolazione ai familiari “che piangono una perdita così irreparabile, chiedendo al signore che riversi sopra di loro i doni della serenità spirituale e della speranza cristiana, in pegno dei quali impartisce di cuore la consolante benedizione apostolica”.

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