AG.RF.(redazione).04.07.2018
“riverflash” – Il detto di Giovenale “Mens sana in corpore sano” è quanto mai attuale e su questo punto hanno insistito gli esperti che i giorni scorsi, hanno partecipato a Verona,al Congresso internazionale della European Association of Psychosomatic Medicine. Il motivo di questa affermazione? Riuscire a far andare di pari passo salute fisica e mentale, può ridurre notevolmente i costi della malattia. Dai pazienti con depressione e ansia e quelli con patologie gravi, quali il cancro, intervenendo sia sul fisico che sulla mente, può dunque far risparmiare il Ssn con una percentuale che va dal 30 al 50%. Perdita di funzionalità del malato, interventi inutili, medicina difensiva, scarsa aderenza alle cure, abbandono delle terapie con il rischio di rivolgersi a pratiche di efficacia non provata o senza evidenze scientifiche, tutti questi aspetti, verrebbero “ammortizzati”, con un risparmio in termini economici, che potrebbe essere reinvestito in sanità. Rendere armonico quindi, il rapporto tra mente e corpo, garantisce sicuramente un miglioramento della patologie e tante situazioni legate ad esempio allo stress (spesso derivate da patologie serie), potrebbero essere gestite in modo migliore: perche’ nei casi di malattia fisica associata a un disturbo mentale, il solo uso dei farmaci, non associato a forme di psicoterapia anche semplici e brevi, riduce l’efficacia del medicinale stesso. E’ stato osservato per esempio in medicina palliativa che l’associazione del farmaco alla psicoterapia diminuisce nettamente nel paziente la sensazione di dolore. Per questi motivi, è importante ad ogni livello, medico- scientifico e sanitario, politico e istituzionale, si acquisisca consapevolezza della necessità di un approccio olistico, integrato: corpo e mente non sono ambiti separati e quando soffrono insieme, vanno curati.
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