MR – AG.RF 13.07.2014 (ore 17:18)
(riverflash) – Una lancia a favore dei gatti randagi la spezza Matteo Salvini, scagliandosi verbalmente su un sadico serial killer dei felini domestici: “Nella bergamasca hanno beccato un «serial killer» di gatti. Pare che li cercasse su internet, li «adottasse» e poi li massacrasse. È già pregiudicato, spero che marcisca per anni in galera. O che qualcuno gli faccia passare tutto quello che lui faceva ai gattini”.
Sicuramente nessuno torcerà un capello a questo delinquente perché in Italia pochi vanno realmente in galera (vedi Berlusconi e Previdi) una volta condannati, oppure, se entrano in carcere ne escono senza aver scontato la metà della pena (vedi Annamaria Franzoni). Ci sono, però, pene più serie di quelle comminate dai giudici. Per esempio pubblicare la foto del delinquente con nome e cognome, tanto per fare capire chi è a chi l’incontra e ha a che fare con lui. Potrebbe essere un deterrente: polizia e carabinieri possono collaborare invece di tutelare l’anonimato di un essere abominevole. Magari per spingerlo a chiedersi volontariamente una decina d’anni di galera per quanto la vita da libero gli sia diventata insopportabile. Purtroppo in Italia per gli animali non ci sono leggi adeguate, c’è qualcosa ma è troppo poco. Quasi sempre tocca ai volontari lottare ogni giorno contro l’indifferenza delle istituzioni.
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