24 Nov 2013
MARIE CURIE: UNA DONNA DA PREMIO NOBEL
AG.RF. (Claudia Angeletti) 23/11/2013
“riverflash” – La storia “vanta” una figura prestigiosa, che ha dato un notevole contributo alla ricerca, tanto da essere insignita del premio nobel per la fisica e la chimica, nel 1903 per la sua “scoperta del radio e del polonio”: unica donna, tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l’unica ad averlo vinto in due aree distinte. Maria Sklodowska, conosciuta da tutti come Marie Curie, nacque a Varsavia nel 1867. Suo padre fu un fautore della cultura, appassionato di materie scientifiche diede a tutti e cinque i suoi figli la possibilità di studiare. Proprio grazie alla disciplina che suo padre le aveva impartito sin da piccola, Maria si dimostrò, durante il periodo delle scuole elementari e superiori, una studentessa impeccabile. Sin da bambina si prese molto sul serio, sempre concentrata, dotata di ottima memoria e sete di sapere. A quindici anni finì le scuole superiori e passò un anno in campagna con sua sorella maggiore Bronia, alla quale era estremamente legata. Già dall’anno successivo si rivolse ad un ufficio di collocamento, intenzionata a trovare lavoro per aiutare la sua famiglia durante un periodo di crisi. Il suo primo incarico fu da governante per una ricca famiglia di avvocati. Da questi le venne offerta anche una promozione, che lei non rifiutò, che la costrinse però a trattenersi in una città di provincia lontana da Varsavia. Il figlio del suo datore di lavoro si invaghì di lei, di quella donna così speciale e diversa dalle altre, tanto che decise di chiederla in sposa, e Maria era pronta ad accettare, ma il padre del ragazzo non fu soddisfatto, suo figlio meritava di più, secondo lui, perciò Maria fu “scartata” dalla lista delle possibili mogli. Oltraggiata da questo comportamento aspettò il termine del contratto per abbandonare il lavoro e trasferirsi a Parigi, ospite di sua sorella. Nella capitale francese ebbe l’opportunità di frequentare l’università per preparare una laurea in fisica. Fu proprio in questo ambiente che incontrò Pierre Curie, suo futuro marito, che all’epoca era già professore di chimica e fisica. Da lui ebbe due figlie, Irène ed Eve. Con suo marito si dedicò allo studio della radioattività e scoprì l’esistenza di due nuovi elementi: radio e polonio. Per questo, all’età di trentasette anni le fu conferito il premio Nobel per la fisica, che condivise con suo marito e Henry Becquerel. Nel 1906 perse suo marito in uno sfortunato incidente d’auto e prese il suo posto come docente universitaria di fisica. Marie continuò le sue ricerche sulla radioattività e, nel 1910, pubblicò il Trattato sulla radioattività. Appena un anno dopo le venne conferito il premio Nobel per la chimica, il suo secondo premio Nobel. I suoi studi proseguirono e durante la Prima Guerra Mondiale si mise a disposizione come radiologa per curare i soldati che tornavano dal fronte. Riuscì, nel 1934, a pubblicare un secondo Trattato sulla radioattività. Solo poco dopo, nello stesso anno, morì a causa delle troppe radiazioni assorbite durante gli esperimenti.
Sua figlia Irène proseguì gli studi della madre ricevendo, nel 1935, il premio Nobel per le sue scoperte sulla radioattività.
Albert Einstein disse di lei: “Di tutti i personaggi famosi che conosco, Marie è l’unica che non si sia lasciata corrompere dalla notorietà…”