1 Mag 2014
I MAGGIO FESTA DEL LAVORO: SI’ MA QUALE?
AG.RF.(MP).01.05.2014
“riverflash” – Oggi si celebra la festa del “non lavoro”: sì perché questa festa che in molti Paesi viene celebrata il I maggio per ricordare l’impegno del movimento sindacale verso i lavoratori, in campo economico e sociale, oggi non ha più senso, visti i preoccupanti dati che giungono dall’Istat, in merito alla disoccupazione. L’Italia infatti, è l’unico Paese dell’Unione europea, insieme a Bulgaria e Cipro, in cui nell’ultimo anno la disoccupazione è aumentata: il tasso è al 12,7% ai massimi dal 1977. E se n’è accorta anche Susanna Camusso, segretario della Cgil che ha parlato di dati inquietanti visto che il tasso di disoccupazione è salito al 12,7% nel mese di marzo, la percentuale più alta dal 1977. Il governo ha cercato di porre rimedio alla grave situazione, con il decreto legge sul lavoro, preparato dal ministro Giuliano Poletti, il cui percorso parlamentare è partito con l’obiettivo di tagliare drasticamente il numero degli oltre 3,2 milioni di disoccupati. Il premier Matteo Renzi ha promesso un calo del tasso sotto il 10% entro il 2018, ma sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico continuano ad aumentare le crisi aziendali: secondo quanto emerge dai dati elaborati della Uil, a fronte dei 63 accordi sottoscritti nel 2013, ci sono 137 vertenze aperte. Con un lavoratore su 4 a rischio impiego: su 285.800 dipendenti coinvolti, rischiano il posto 74.605 persone. Ora anche i grandi “colossi” aziendali nazionali e internazionali quali Fiat, Electrolux, Nestlè, Coca Cola, Piaggio, Italtel e altre aziende di minori dimensioni, sono in grave crisi e i loro dipendenti stanno rischiando il posto di lavoro. La disoccupazione colpisce soprattutto i giovani, secondo i dati Istat: attualmente stanno cercando un lavoro circa 683mila “under 25”. Se la situazione è ancora molto negativa, uno spiraglio di luce si intravede nel lieve rialzo del tasso degli occupati, il primo da giugno 2013: a marzo siamo infatti al 55,6%, lo 0,2% in più in termini congiunturali, anche se va segnalata la diminuzione, sempre dello 0,2%, rispetto a dodici mesi prima. la percentuale dei disoccupati torna così ai livelli di luglio 2013. Nel complesso, si contano 22 milioni e 356mila occupati, lo 0,3% in più rispetto a febbraio (+73mila) e lo 0,6% in meno su marzo 2013 (-124mila), mentre i disoccupati sono 3 milioni e 249mila, cioè lo 0,2% in meno rispetto al mese precedente (-5mila) ma il 6,4% in più rispetto a marzo 2013 (+194mila). La disoccupazione diminuisce tra gli uomini, cresce tra le donne, mentre l’inflazione ad Aprile, torna a salire arrivando allo 0,6% dopo lo 0,4% di marzo. Alla luce di questi dati, sembra quindi più appropriato dire che oggi è la “festa della disoccupazione” perché al momento non si vede una via d’uscita e non si vedrà finchè il governo non riuscirà ad invertire in modo significativo, il dato della disoccupazione.