Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

MAFIA CAPITALE – COOP – ‘NDRANGHETA: INTRECCIO INFERNALE

untitledAG.RF.(MP).12.12.2014

“riverflash”- Ci sono stati altri due arresti nell’inchiesta di Mafia Capitale e probabilmente ce ne saranno anche altri, “grazie” ai rapporti di affari strettissimi tra le coop romane, legate a Salvatore Buzzi, l’imprenditore di riferimento del Pd della capitale, vicinissimo alla Legacoop del ministro Poletti – e le cosche di ‘ndrangheta. Un intreccio “infernale” con contatti stretti  mirati ad uno scambio di favori: le coop entravano negli uffici degli “affari romani”, legati alle pulizie e l’’ndrangheta si occupava degli immigrati, avendo attivato un vero e proprio business “, che rende più della droga”, secondo quanto affermato da Buzzi in una intercettazione telefonica. In manette sono finiti dunque, Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, entrambi per associazione di tipo mafioso, accusati di aver assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite dalla “cupola romana” e la ‘ndrangheta. Una terza persona, indagata a piede libero, è stata perquisita. Gli interventi dei carabinieri, disposti dal Gip di Roma su richiesta della procura distrettuale antimafia, sono stati eseguiti nelle province di Roma, Latina e Vibo Valentia. Le indagini avrebbero dimostrato che gli indagati, ritenuti organici all’organizzazione “Mafia Capitale”, avevano “assicurato” il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancuso di Limbadi, che “controllava” tutto il territorio di Vibo Valentia. Dal mese di luglio 2014 proprio Buzzi, con l’assenso di Carminati, avrebbe affidato l’appalto per la pulizia del mercato Esquilino, a Roma, a Giovanni Campennì, imprenditore di riferimento della cosca, in cambio della protezione in Calabria alle cooperative della “cupola” che si occupano dell’assistenza ai migranti. Su tutto questo, sono in mano ai carabinieri, diverse intercettazioni telefoniche. Nel frattempo, il re della Mafia romana, Carminati, durante l’udienza, ha più volte riso e commentato quanto sostenuto dalla Procura, ascoltando tutto con la massima attenzione. Quando la Procura accusava Carminati di avere cambiato utenze telefoniche “ogni quindici giorni”, egli ha replicato: “visto il numero di intercettazione molto mi è servito”. Intanto La Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato altre due coop riconducibili a Salvatore Buzzi. Si tratta della “29 giugno Servizi” e “Formula Sociale”. Il provvedimento riguarda le quote societarie, il capitale sociale e il patrimonio aziendale delle due società che erano amministrate da persone ora indagate per l’inchiesta Mafia Capitale. Le due coop sequestrate dalla Guardia di Finanza di Roma avevano un giro d’affari annuo di 15 milioni di euro. Ora dunque, spetterà al giudice Alfonso Sabella entrerà a far parte della giunta di Roma. Infatti sarà lui l’assessore che si occuperà della legalità, trasparenza e appalti, ruolo fortemente voluto da Marino dopo l’inchiesta Mafia Capitale.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*