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MA QUANTO CI COSTA LA POLITICA?

AG.RF.MP. 17.12.2013 (ore 15,25)

“riverflash.it” – Volete sapere quanto ci costa la politica? “Appena 757 euro a testa. Il calcolo arriva dal centrostudi della Uil nel terzo rapporto “I costi della politica”. Ogni contribuente quindi paga 757 euro l’anno per i servizi (quali?) della Politica Spa, un’azienda che ha 1,1 mln di dipendenti con relativi servizi e costi. Dunque il costo totale di questa azienda, ammonta a circa 23,2mld di euro, che tradotto, significa l’1,55% del Pil. Le spese andranno per il funzionamento degli organi istituzionali e delle società partecipate, le consulenze, le auto blu, il personale di fiducia, la direzione delle Aziende Sanitarie e altre piccole “cosette”. Ma la spesa maggiore arriva dalla sovrabbondanza del sistema istituzionale. Si tratta di 7,1 mld, derivati appunto di mancati risparmi. Ma tutto sarebbe più gestibile e i costi meno cari, se soltanto fossero accorpati insieme 7.400 Comuni sotto i 15 mila abitanti, se le Province di occupassero “solo” delle proprie competenze e se le Regioni, razionalizzassero un po’ meglio le loro spese senza sprechi (gli esempi purtroppo hanno dimostrato il contrario). Inoltre tutti i “privilegiati” della Camera dei deputati, del Senato e i soldi dei rimborsi elettorali che ammontano ad una cifra esorbitante: (228 mln la presidenza della Repubblica, 943 mln la Camera dei Deputati, 505 mln il Senato, 52,7 mln la Corte Costituzionale). Ma non è finita qui perché altri 501 mln vengono spesi per Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Cnel, Csm, Consiglio giustizia amministrativa della Regione Sicilia. Ma qual è la spesa che, più di tutte fa irritare gli italiani, sono le consulenze, strapagate e nella maggior parte dei casi, non necessarie…..  E allora ci chiediamo noi…. Perché non avviare una “seria” politica del risparmio, tagliando i costi superflui ad iniziare da quello che fa tanto irritare gli italiani e cioè le consulenze ad esempio? Perché non utilizzare per i servizi le professionalità che già sono in busta paga? E perché poi non procedere con la riduzione degli stipendi dei parlamentari che attualmente guadagnano 16 mila euro al mese, stabilendo così il record europeo? Perché far ricadere “il buco” dei soldi mancanti e il raggiungimento del famoso 3% (rapporto deficit/Pil degli Stati membri dell’Euro-zona)sui cittadini, che non riescono più ad arrivare a fine mese? Ora il governo ha annunciato che procederà e farà in modo di far uscire l’Italia dalla crisi….mentre Saccomanni annuncia che l’Italia è già fuori….. a chi devono credere gli italiani?

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