MA QUALE GOVERNO? LA PRIORITA’ E’ ORA ARRESTARE BERLUSCONI

(riverflash) – L’Italia senza governo sembra in questi giorni non essere più una priorità: ora l’interesse primario del Paese sembra essere diventato il possibile arresto di Berlusconi, argomento “troppo ghiotto”, per poter pensare a formare un nuovo Governo. Questo è almeno lo scenario che si sta prospettando in queste ultime ore: il partito democratico ce la sta mettendo tutta per raggiungere il suo scopo e sta pensando di organizzare un temporaneo patto con Beppe Grillo per eliminare definitivamente Silvio Berlusconi dalla scena politica. Il 25 marzo prossimo verrà “finalmente”  resa nota la sentenza per il caso Ruby e molti stanno sperando che i magistrati avanzino una richiesta di arresto per il Cavaliere. “E’ un dibattito indecente – ha dichiarato Niccolò Ghedini – qualcuno vuole aizzare i magistrati a prendere provvedimenti che altrimenti non prenderebbero”; e così anche l’appello  fatto da Giorgio Napolitano nei giorni scorsi in quale auspicava un rapporto costruttivo tra politica e magistratura, sembra essere caduto nel vuoto. Ecco perché ora il centro sinistra vuole prendere in considerazione un eventuale “aiuto” dei grillini che già avevano parlato di voto favorevole in caso di ineleggibilità di Berlusconi o di richiesta di arresto: i punti in comune tra Centrosinistra e Movimento 5 stelle sono praticamente inesistenti ma il “caso” Berlusconi li troverebbe d’accordo. Ieri dunque una delegazione del Pd ha incontrato alcuni esponenti del Movimento 5 stella e di questo si è parlato: si è trattato di un confronto per capire come mettere in piedi un nuovo Governo e “Berlusconi e i suoi processi” potrebbero diventare il “collante” della situazione, tanto che la sensazione è che i due schieramenti non stiano escludendo la possibilità di un Governo di minoranza. Tuttavia il Centrodestra da parte sua non intende rimanere fermo ad assistere allo spettacolo e soccombere davanti alla “prepotenza” (perché di questo si tratta a questo punto: un modo di agire che non ha niente a che vedere con il concetto di democrazia) dei magistrati:  a tale proposito la dichiarazione di Michaela Biancofiore è stata fin troppo chiara “siamo pronti a scatenare l’inferno”.

G.RG. (MP) 14.03.2013