17 Mar 2013
MA DOVE E’ FINITA L’UNITA’ DEI GRILLINI?
(riverflash) – Il successo di un partito scaturisce dalla coesione e dall’unità di intenti ma per il Movimento 5stelle sembra non sia così: in merito alle votazioni di ieri per eleggere il capo del Senato, l’indicazione era quella di astenersi dal voto perché, come già annunciato dal portavoce Vito Crimi “non faremo sta stampella a nessuno”, qualcuno ha “tradito” votando per Pietro Grasso al ballottaggio (Schifani era l’altro contendente). Beppe Grillo ora è furioso e vuole individuare i responsabili del “tradimento”. E così si è creato subito il caos che ha evidenziato come attualmente nel partito non ci sia unità, presupposto fondamentale per appunto per far crescere il gruppo. La prima spaccatura del Movimento 5stelle è stata quindi fin troppo evidente: alcuni senatori neoeletti hanno votato per Grasso per non “rischiare” di vedere Schifani alla guida del Senato ma questo non è andato giù a Grillo il quale ha parlato di mancanza di trasparenza ed ha invitato (a modo suo, urlando) i grillini “contrari” a dichiarare il voto dato e ad andarsene, vista la mancanza di lealtà. Questa non era altro che la prima prova di unione del neonato gruppo che ha raccolto tantissimi voti in queste ultime elezioni politiche, forse più di quanto si aspettasse il suo leader ma proprio alla prima prova, nel momento in cui occorreva dare dimostrazione di unità, ci sono stati alcuni “indisciplinati” che non hanno voluto seguire le indicazioni. Forse il potere carismatico di Grillo sta scemando? O forse semplicemente come accade per tutti i partiti, da che mondo e mondo, i grillini una volta eletti e conquistata la poltrona, vogliono andare avanti per conto loro non tenendo più conto delle indicazioni date? Quella di eri ne è stata la prova evidente: e se il buongiorno si vede dal mattino, si può anche pensare che tutto il castello creato intorno ad una coalizione politica nuova, forte e decisa, sia ora destinato a crollare…
AG.RF. (MP) 17.03.2013