AG.RF. 02.05.2014 di Giuseppe Licinio
“riverflash” – L’ex senatore della Margherita, Luigi Lusi, è stato condannato a otto anni di carcere per appropriazione indebita dal tribunale di Roma per appropriazione indebita: 22mln di euro erano passati dalle casse della Margherita a quelle sue private con un enorme danno erariale e dovrà anche risarcire Rutelli per calunnia; in più è stato mantenuto il sequestro delle somme e degli immobili. Al momento i beni sequestrati, ammontano a 16mln di euro, compresa la famosa villa settecentesca di Genzano e l’appartamento su due livelli di via Monserrato. L’uno e l’altro, assieme a un box in via Flaminia sono stati assegnati in gestione al ministero dell’Economia. Anche i commercialisti che “nascosero” l’ammanco, sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e 2000 euro di multa il primo e 2 anni e 8 mesi più 1.600 euro di multa il secondo.
Immediato il commento di Francesco Rutelli: “giustizia è fatta, finalmente vengono dimostrate le responsabilità dell’ex tesoriere e dei suoi complici, e la nostra totale onestà, di politici e persone perbene”. L’inchiesta era partita dalla denuncia di Arturo Parisi che aveva verificato l’ammanco nelle casse del partito. Era il 2012 e gli investigatori, si accorsero che il denaro era finito , fra l’altro, in una società canadese (la «Luigia Ltd») la cui sede risultava allo stesso domicilio del cognato di Lusi, fratello di Giovanna Petricone , sua moglie, nata appunto in Canada.
Ma non è tutto: la Procura ha ricostruito che, con i rimborsi elettorali della Margherita, l’ex senatore si era assicurato uno stile di vita alquanto gratificante con viaggi in lussuosi resort, pranzi e cene in costosi ristoranti, weekend nelle grandi capitali europee. Dopo circa tre mesi di carcere il difensore di Lusi, avvocato Luca Petrucci, era riuscito a ottenere che il senatore scontasse la custodia cautelare in un convento, presso il monastero di Santa Maria dei Bisognosi a L’Aquila.
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