26 Dic 2015
L’UNIONE EUROPEA NON TOGLIE LE SANZIONI ALLA RUSSIA
(RD) – AG.RF 26.12.2015 (ore 09:51)
(romanews) – Chi sperava nel cambiamento è rimasto deluso. L’Europa sembra proprio non voler sentire gli appelli di Vladimir Putin e le sollecitazioni degli analisti per uno stop alle sanzioni russe che donerebbero un’importante boccata d’ossigeno all’economia europea sempre più martoriata ed in difficoltà.
Nulla di tutto questo: la scelta autolesionista è giunta puntuale. Confermate le sanzioni Ue alla Russia e per altri sei mesi. Ma perché attendere la primavera per prospettare mutamenti urgenti? Per quali motivazioni non è possibile mettere fine a questa inquietante vicenda? Si tratta di pressione su Putin per far cadere Hassad?
Non appare più una problematica legata allo scenario ucraino, sempre più abbandonato dall’interesse dei media e dei governi occidentali ma anzi, quotidianamente seguito dai colleghi delle emittenti russe, presenti in massa in quelle zone di guerra, pronti a documentare la realtà di un conflitto quasi dimenticato dai più.
Lo scenario appare ancor più incomprensibile se si tiene conto che l’accordo di libero scambio Ue-Ucraina entrerà in vigore da gennaio, nonostante l’opposizione russa (appare quasi un dispetto).
Da segnalare che non sono bastati i 22 incontri per trovare soluzioni alle preoccupazioni della Russia per l’intesa Kiev-Bruxelles.
Perché queste sanzioni in un momento in cui la Russia opera attivamente contro il terrorismo?
Perché si vuole contrastare il Paese che più di tutti si sta sacrificando per respingere l’ondata terroristica che sta interessando l’Europa?
Ebbene tutto questo sarebbe messo in secondo piano nel nome di una presunta inadempienza da parte russa degli accordi di Minsk sulla questione dell’Ucraina (ripetiamo questione dimenticata)?.
Gli stessi accordi sono visti in modo diverso dalle parti e che lasciano margini di ambiguità.
Va inoltre evidenziata la quasi inutilità di tali prese di posizione. Quasi mai le sanzioni economiche hanno “convinto” dei Paesi a cambiare la propria linea politica e tantomeno potranno farlo se si tratta della potente Russia di Putin. Anzi, va ben segnalato come tali interventi siano la causa di danneggiamenti seri e fuori luogo per alcuni Paesi dell’Unione (l’Italia è tra questi).
Fonte: http://romanews.it/