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“LORO CHI” – La recensione

Loro chi

di Valter Chiappa

(AG.R.F. 01/12/2015)

(riverflash)      Giocare le carte vincenti è lecito, anzi doveroso. E Marco Giallini ed Edoardo Leo senz’altro lo sono. Il primo, grazie all’innata presenza scenica e alla forte caratterizzazione dei suoi personaggi ha conquistato negli ultimi anni l’affetto degli appassionati della commedia nostrana; Leo invece si pone sulla griglia di partenza dei nuovi autori-interpreti: nella scorsa stagione il suo “Io e la Giulia” ha avuto la benedizione di pubblico e giurie. Naturale quindi accoppiarli.

Ma “Loro chi”, il film diretto da Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci, è per i due e per il pubblico senz’altro un’occasione sprecata. Il tema è quello eterno, nella commedia all’italiana da Totò a Nanni Loi, della truffa. Il registro, anch’esso abusato, è quello della contrapposizione fra due protagonisti antitetici: l’ingenuo e il furbacchione, il timido e il guascone, il puro e il maledetto; e già si può immaginare chi influenzerà chi.

David (Edoardo Leo) è uno scrittore di belle e frustrate speranze, ridottosi a far comunicazione per un’azienda del Nord ed un tirannico padrone. Quando può sperare in un modesto avanzamento nella modesta carriera, viene circuito da Marcello (Marco Giallini), truffatore trasformista che lo mette sul lastrico. Il desiderio di vendetta della vittima porterà i due a incontrarsi nuovamente, per poi procedere affiancati; e non mancheranno le sorprese.

Il pacco, doppio pacco e contropaccotto confezionato da Bonifacci è senz’altro assai intrecciato e pieno di colpi di scena. Ma è fatto di situazioni strampalate e inverosimili, dialoghi artificiosi e privi di mordente, farsesche rappresentazioni caricaturali.

Marco Giallini nella sua parte viene privato della battuta fulminante che la sua romanità sa rendere esilarante; ma soprattutto di un personaggio spesso che ne sappia valorizzare la capace recitazione. È quindi costretto a costruire la sua interpretazione affidandosi alle capacità istrioniche, alla verve da mattatore, al ruspante charme. Non una macchietta, ma senz’altro una performance fine a sé stessa.

Edoardo Leo continua a rimanere, a nostro vedere, un oggetto misterioso: nuova voce del nostro cinema o bellimbusto dalle pretese autoriali (e attoriali)? Questo film non corrobora certo la prima ipotesi.

Di “Loro chi” non vale la pena dire altro (e neanche ce ne sarebbe). Giudicate voi se può valere la pena dedicargli due ore della vostra vita.

Voto: 5

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