Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

LO SCANDALO DEGLI «SPEEDY CHECK»: SONO ILLEGALI MA I COMUNI LI STANNO INSTALLANDO

AG.RF  04.11.2013  (N.A.)

(riverflash) – Spuntano come funghi dalla sera alla mattina e si trovano sempre più spesso a bordo delle strade comunali o provinciali. Si chiamano “speed check” o “velo ok”, a seconda della ditta che li produce, e i comuni li stanno installando come deterrenti alla circolazione veicolare. Tutto bello e interessante se non fosse che il Ministero dei Trasporti, con due circolari (una del 24 luglio 2012 e la più recente del 30 settembre 2013) ha ribadito quanto già espresso: gli speed check non sono a norma e andrebbero rimossi.
In alcuni casi, come in provincia di Alessandria e di Bergamo, sono stati addirittura protagonisti di incidenti mortali. Motociclisti li hanno infatti centrati e sono deceduti. In campo è scesa anche una associazione di consumatori, la Globo di Alessandria, che ha aperto una serie di procedimenti legali. Al punto da coinvolgere anche il Ministro dei Trasporti e Infrastrutture che, con lettera del primo direttore generale, ha specificato quello che la gente sa, ma i Comuni ignorano. Ovvero che “i manufatti in questione non sono inquadrabili in alcune delle categorie previste dal nuovo codice della strada e dunque per essi non risulta essere concessa alcuna omologazione ovvero approvazione ai sensi dell’articolo 45 c 6 del codice e dell’articolo 192 c2 c3 del regolamento. L’eventuale impiego come componenti della segnaletica non può essere autorizzato in quanto i manufatti non sono riconducibili ad alcuna delle fattispecie riconosciute dal vigente regolamento. Nel caso di installazione a bordo strada deve essere valutata la possibilità che tali manufatti possano costituire ostacolo e pertanto esiste l’opportunità di proteggerli adeguatamente ai sensi della vigente normativa in materia di dispositivi di ritenuta”.
Quindi il Ministero è stato chiarissimo, ma Comuni e Province pare non ci sentono, tanto che ormai per essi si ipotizza anche il reato di danno erariale: spendere soldi per qualcosa che non è in regola, è infatti reato. Il costo di ogni “scatolotto” varia da 2 mila euro a 5 mila euro, e di solito i comuni li acquistano per trattativa diretta. La palla potrebbe passare alla magistratura, specie dopo la presa di posizione del ministro. Hai visto mai che una parte dei 7 miliardi di euro, che vengono spesi inutilmente in opere stradali con la scusa della sicurezza, potrebbero servire a coprire altri servizi tagliati dai comuni? Come le mense per i bambini o l’assistenza agli anziani.
speed check
Fonte: Avvenire

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*