1 Giu 2013
L’italiano razzista è un frullato che odia i frutti che lo compongono
Riverflash – Nel sangue degli italiani scorre il sangue delle seguenti etnie e popolazioni:
Etruschi, Liguri, Euganei, Reti, Camuni, Elimi, Sicani, Sardi (divisi in Iolei e Balari, Corsi, Latini (compresi i Falisci), Capenati, Siculi, Ausoni-Aurunci, Opici, Enotri, Itali, Sabini, Piceni, Umbri, Sanniti (Carricini, Pentri, Caudini e Irpini), Osci, Lucani (tra i quali gli Ursentini), Bruzi, Sabelli adriatici (Marsi, Peligni, Marrucini, Frentani, Pretuzi, Vestini, Sabelli tirrenici (Ernici, Equi, Volsci), Illirici Iapigi o Apuli (suddivisi in Messapi, Peucezi e Dauni), Veneti (probabilmente affini ai Protolatini, quindi Italici), Rutuli (anch’essi di origine ignota), Celti (Boi, Cenomani, Senoni, Orobi, Leponti, Carni, Italioti, Sicelioti, Antichi Romani, Goti, Vandali, Sarmati, Ostrogoti, Franchi, Alani, Normanni, Bizantini, Longobardi, Arabi, Germanici, Francesi, Spagnoli, Austriaci, e persino Americani (fine della Seconda Guerra Mondiale).
Ora la domanda è: come può un italiano essere razzista se non – per coerenza – odiando segregando emarginando insultando picchiando anche se stesso, i genitori, i figli, tutti quanti intrisi di sangue per esempio arabo?
Signori razzisti, il genio degli italiani, la nostra straordinaria creatività viene (o, ahimè, veniva) proprio da lì, dal nostro sangue misto: accogliamo con gratitudine chi ce l’ha fornito.
Giulio Ranzanici (AG RF 1/06/2013)