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L’ITALIA CHE PREDICA LA PACE È PAESE LEADER NEL COMMERCIO DELLE ARMI

sceicco maktoum e armidi Antonio Merolla (AG.RF 20.07.2014)

(riverflash) – L’Italia si riempe la bocca di parole come pace e cooperazione e vanta una produzione e commercializzazione d’armi spaventosa. È bene che sappiate come si guadagna il grosso dei suoi soldi l’Italia e cosa ne pensa di bombe, missili, fucili d’assalto, armi chimiche, caccia bombardieri e carri armati la classe dirigente del nostro paese.

È bene che sappiate quanta falsità e quanto menefreghismo caratterizzano le vite dei signori della guerra italiani: imprenditori del mercato degli armamenti e politici che permettono ed “autorizzano” la finanziazione, produzione e commercializzazione di armi.

Attualmente sono in corso oltre 30 conflitti armati di grandi dimensioni nel mondo (senza contare guerriglie e sommosse), secondo l’Uppsala Conflict Data Program (UCDP), programma del Peace Research Institute di Oslo e l’Italia delle armi non fa altro che fomentare questo tragico quadro.

Gli articoli “Made in Italy” più venduti: carri armati, aerei, elicotteri, navi, artiglieria, bombe, missili, siluri, fucili, munizioni e armi chimiche antisommossa (venduti ai corpi di Polizia di Spagna, Romania, Brasile, Bangladesh, fra gli altri).

L’azienda più forte: Finmeccanica (9º posto nella produzione mondiale di armi) e le sue filiali: Agusta Westland, Alenia Aeronautica, Selex, Mbda.

 

Fonte: http://www.losai.eu

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