Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

L’ITALIA CERCA DI APRIRE LA PROCEDURA INTERNAZIONALE PER LATORRE E GIRONE

latorre_gironeAG.RF 09.05.2014 (ore 21:45)

(riverflash) – Si trascina da oltre 2 anni la vicenda dei due Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il 15 febbraio 2012, al largo delle coste del Kerala, nel sudovest dell’India, è avvenuto un incidente che ha causato la morte di due persone. Accusati di sparare sono stati Latorre e Girone, mentre si trovavano in servizio anti-pirateria sulla petroliera italiana Enrica Lexie. Le vittime sono due pescatori indiani, scambiati appunto per una nave pirata.

Presso la Corte Suprema Indiana è stata presentata una «Transfer Petition», che è stata firmata da Freddy John Bosco, proprietario dei peschereccio St. Antony dove si trovavano le due vittime. La petizione tende a portare nel Kerala il luogo del dibattimento, ma ci vorrà tempo perché i Tribunali indiani resteranno chiusi per la pausa estiva fino al 29 giugno. L’India sostiene che la competenza giuridica spetti a lei, mentre gli avvocati difensori e l’attuale governo indianoq stanno puntando a rimandare il più possibile l’inizio del processo e a presentare le proprie istanze per “internazionalizzare” la questione, in modo che il tutto si svolga lontano dai giudici indiani.

Mercoledì 7 maggio il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini, nel rispondere al «question time» alla Camera sulla vicenda dei due Maró italiani, ha detto di aver parlato con loro al telefono per “condividere tutti i passaggi della fase nuova che stiamo intraprendendo con l’avvio della procedura internazionale che non è né semplice né breve. È la strada su cui tutto il Parlamento, con sostegno unanime e convinto, ha impegnato il governo a procedere: noi continueremo a lavorare con convinzione su questa strada sperando di riportarli il prima possibile a casa”.

Ai tempi del governo Monti l’Italia cercò di fare ritirare la denuncia alle vedove dei pescatori versando a ognuna 145.000 euro a titolo di risarcimento. Un tentativo maldestro non andato a buon fine che sembra un’ammissione di colpa.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*