8 Nov 2013
LISTE D’ATTESA NEL LAZIO, INCUBO SENZA FINE: SEMPRE PIU’ PAZIENTI SI RIVOLGONO AI PRIVATI
“riverflash” – E’ proprio un incubo senza fine quello delle liste d’attesa nel Lazio, per le visite specialistiche. Si tratta di un’attesa estenuante e di una specie di “ mission impossibile” tanto che, i pazienti che non possono aspettare perché hanno bisogno di una visita specialistica urgente, si rifugiano nella sanità privata, costretti quindi a pagare, a volte anche cifre esorbitanti. I dati relativi alle attese del mese di settembre, fanno paura; sono dati scaturiti dal centro unico di prenotazione regionale, resi noti dalla Regione Lazio. Per una mammografia bilaterale al Nuovo Regina Margherita occorre aspettare 222 giorni, oltre 7 mesi; ad Acilia per un ecodoppler dei tronchi sovraortici servono 290 giorni, 390 all’ospedale di Bracciano e 258 nella Asl Roma C. Per effettuare una risonanza magnetica al policlinico di Tor Vergata occorre aspettare 296 giorni mentre per le Tac i tempi, se possibile, si allungano ancora di più: 239 giorni al Pertini per una tac del capo mentre per quella del rachide servono 301 giorni al Grassi dove occorre aspettare 305 giorni anche per la tac del massiccio facciale. In caso di urgenza, quindi, meglio rivolgersi altrove. “Si tratta di dati allarmanti” – ha affermato Fabrizio Santori, consigliere regionale membro della commissione salute – il quale ha promesso di presentare un’interrogazione dettagliata in merito “per denunciare l’inconcludente gestione del centrosinistra”. Immediata la replica del presidente della Regione Zingaretti, il quale ha dichiarato che “le liste d’attesa sono una priorità assoluta, nel decreto del 28 ottobre abbiamo affrontato nodi elementari come quello di introdurre l’obbligo del 60% delle agende a servizio del numero unico e questo da gennaio produrrà effetti. Abbiamo messo un limite alla vergogna dell’intramoenia, introducendo i tempi massimi di attesa a partire dal 1 gennaio: a chi non li rispetterà limiteremo la possibilità di fare intramoenia fino a toglierla e sul ticket vogliamo introdurre equità nella gestione”. Insomma tutti hanno ragione, di fatto il problema resta e la vergogna è rappresentata dal fatto che, soltanto di ha possibilità economiche sufficienti può curarsi nel giusto modo, tutti gli altri… sono costretti ad affrontare gli interminabili tempi d’attesa e il caos che regna intorno alle visite specialistiche; e la cosa più vergognosa e inquietante è che i pazienti debbano scontrarsi con tutti questi problemi senza poter godere del sacrosanto “diritto” alla salute….