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L’ISIS RIVENDICA L’ATTACCO A MANCHESTER

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AG.RF.(redazione).24.05.2017

“riverflash” – L’Isis ha rivendicato l’attacco a Manchester durante il concerto di Ariana Grande: 22 sono al momento i morti accertati tra cui alcuni bambini, 12 i dispersi e decine di feriti. Tra le vittime  purtroppo ci sono molti bambini: la più piccola aveva 8 anni, mentre la prima vittima accertata e identificata è la 18enne Georgina Callander e altri 12 feriti gravi, avrebbero un’età inferiore a 16 anni. Il presunto attentatore sarebbe Salman Abedi, 22 anni, con regolare passaporto britannico e genitori libanesi. L’ordigno, utilizzato per la strage, secondo le prime informazioni, era imbottito di chiodi e sarebbe stato azionato dal kamikaze. L’Isis, nel pomeriggio, ha dunque rivendicato l’attentato affermando, attraverso l’agenzia Amaq, che uno dei suoi membri era il responsabile della strage. Nella rivendicazione, però, si parlava di “ordigni esplosivi” e non di kamikaze. La polizia britannica, invece, ha confermato il ritrovamento di un corpo che apparterrebbe proprio all’attentatore e che sarebbe rimasto ucciso mentre azionava il detonatore. La polizia sta indagando ed ha fermato anche altre 3 individui, perché non è ancora chiaro se l’attentatore abbia agito da solo o aiutato da un gruppo: ciò che appare certo, è che era già noto alle autorità e sarebbe figlio di un rifugiato scappato dal regime di Gheddafi in Libia. Il primo ministro britannico Theresa May, ha parlato di “attacco codardo” e avverte che sono possibili altri attentati, tanto che verrà innalzato il livello di sicurezza, anche perché, secondo il ministro, non è da escludere che Salman Abedi, abbia agito con il sostegno di un’ampia rete di terroristi. Il ministro Gentiloni, dopo aver dichiarato che non ci sarebbero italiani coinvolti nella strage, ha ribadito l’impegno straordinario dell’Italia, nella lotta al terrorismo: “abbiamo l’occasione per ribadire insieme che la vigliaccheria di chi spezza le vite di giovani ragazzi non avrà la meglio sulla nostra libertà”. Solidarietà alla Gran Bretagna è arrivata anche da molti leader politici  di tutto il mondo.

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