15 Mar 2013
LINGUAGGIO VISIVO: TRASFORMARE UNA FOTOGRAFIA IN UN QUADRO
(riverflash) – Il linguaggio visivo è la giusta espressione. Noi conosciamo il linguaggio visivo da quando questo è apparso nelle caverne degli uomini primitivi che con i primi graffiti riuscivano a comunicare determinate situazioni. Poi da graffiti il linguaggio si è trasformato in disegni misti alle prime lettere di svariati alfabeti che si sono succeduti nei secoli per poi trasformarsi in “Linguaggio Verbale”, ma questo è un altro discorso. il linguaggio visivo ha avuto la sua massima espressione nel trasformarsi in Pittura, i quadri sono diventati una subline espressione visiva più alta ed artistica, per trasmettere sensazioni; pensieri; sentimenti; religioni e tutto ciò che come sappiamo, il pittore voleva comunicare.
Ma l’evoluzione massima, quella che è riuscita ad immortalare, bloccare, fermare, anche in um millesimo di secondo, anche se il soggetto era in movimento, quell'”Estasi di un momento” che il quadro certo non poteva dare, è stata la Fotografia.
oggi noi immortaliamo figure, volti, espressioni, paesaggi ecc.. con un semplice “clik”. Molti sono i personaggi che sono riusciti a trasformare la fotografia in arte, come Helmut Newton o Giovanno Gastel, oppure Vincenzo Storaro, il grande Direttore della Fotografia cinematografica, tanto per fare un esempio. Eppure proprio per trasformare la fotografia in arte questi personaggi hanno dovuto prendere ad esempio i loro “colleghi” artisti della pittura, se pensiamo al Caravaggio, già vediamo come lui desse una grande importanza alla luce ed al suo taglio, proprio come oggi fanno i fotografi.
Ma ancora oggi che cosa è che ci emoziona veramente, se non ancora un quadro? Sicuramente un bel quadro ha più possibilità di essere osservato, dal momento che noi stessi lo esponiamo nelle nostre case. Un quadro dà ancora delle sensazioni che probabilmente la fotografia forse non dà o in parte, probabilmente anche perchè spesso non sono di grande formato e raramente le esponiamo a mò di un quadro.
Allora vi chiediamo: che cosa succederebbe se potessimo trasformare le nostre fotografie, con le immagini che noi stessi abbiamo ritenuto “suggestive” (es. un ritratto, un momento, un paesaggio ecc..), in una riproduzione totalmente simile ad un quadro, esattamente su tela? Sarebbe il massimo del connubio trà le due forme d’arte più alte.
lobo – AG.RF 15.03.2013