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“LIBRI AL MUSEO”: UN DOPPIO APPUNTAMENTO PER LA RASSEGNA – GIOVEDI’ 18 E VENEDI’ 19 OTTOBRE

AG.RF.(redazione).19.10.2023

Si inizia alle ore 18.00 di giovedì 19 ottobre, alla Galleria d’Arte Moderna. Si prosegue venerdì 20 ottobre alle ore 17.30 in Sala Pietro da Cortona, ai Musei Capitolini

 “riverflash” – Giovedì 19 e venerdì 20 ottobre sono le prossime date dei due nuovi appuntamenti di Libri al Museo, la rassegna a cura della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, che ospita in varie sedi museali la presentazione di pubblicazioni dedicate alla storia dell’arte, alla museologia e ai beni culturali. Aperte al pubblico, le presentazioni coinvolgono autori ed esperti del settore, mettendo al corrente i visitatori sulle novità e sul dibattito attuale.

L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

 19 OTTOBRE

Nell’incontro di giovedì 19 ottobre alle ore 18.00, alla Galleria d’Arte Moderna (via Francesco Crispi, 24), verrà presentato il volume Parole, voci, corpi tra arte concettuale e performance. Conferenze, discussioni, lezioni, come pratiche artistiche in Italia di Francesca Gallo. Interverranno: Ilaria Miarelli Mariani (Direttrice della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina), Laura Iamurri (Università degli Studi Roma Tre) e Carlotta Sylos Calò (Università degli Studi di Roma Tor Vergata). Sarà presente l’autrice

 Parole, voci, corpi tra arte concettuale e performance. Conferenze, discussioni, lezioni, come pratiche artistiche in Italia

All’incrocio tra attitudini concettuali e spinta performativa, negli anni Settanta si delineano pratiche artistiche discorsive le cui propaggini arrivano fino alle performative lecture odierne. Il volume propone un inedito sguardo d’insieme su conferenze, discussioni, conversazioni, presentazioni e lezioni come forma d’arte. Rispetto al corpo assoluto e regressivo della più nota ed eclatante body art, quest’ultime mettono al centro un soggetto parlante e dialogico, entrando in rapporto di risonanza con gli interessi diffusi verso il linguaggio verbale, inteso come fucina dell’autoconsapevolezza individuale e modello delle relazioni sociali. Da figure storiche come Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Joseph Beuys, Giuseppe Chiari, Fabio Mauri, Luca Patella, seguendo continuità e variazioni attorno alla performatività intrinseca del parlare e alle plurime valenze politiche della presa di parola in pubblico, si arriva alle proposte recenti – di Mauro Folci, Chiara Fumai, Dora Garcia, Cesare Pietroiusti, Sissi, Cesare Viel – per le quali l’oralità è strumento di critica al capitalismo cognitivo e agli assetti culturali dominanti, così come spazio per l’emersione di soggettività minoritarie.

 20 OTTOBRE

Il giorno seguente, venerdì 20 ottobre, alle ore 17.30 presso la Sala Pietro da Cortona della Pinacoteca Capitolina (Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio) sarà la volta di una doppia presentazione editoriale interamente dedicata all’arte di Guido Reni. Questi i testi: Ed in vano l’ho cercate in terra. Guido Reni teorico del bello ideale di Stefano Pierguidi e di Humanista delle tele. Guido Reni pittore dei poeti di Giulia Iseppi e Beatrice Tomei. Interverranno: Ilaria Miarelli Mariani (Direttrice della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina), David Garcìa Cueto (Museo Nacional del Prado), Raffaella Morselli (Università degli Studi di Teramo) e Emilio Russo (Sapienza Università di Roma). Saranno presenti gli autori

 Ed in vano l’ho cercate in terra. Guido Reni teorico del bello ideale

Nella Roma dei primi decenni del Seicento il dibattito critico intorno alla pittura fu straordinariamente vivace, e ad animarlo, prima ancora di teorici quali Giovanni Battista Agucchi e Giulio Mancini, erano gli artisti. Fin dal suo esordio nell’Urbe, nel 1600, Guido Reni fu uno dei protagonisti di quel palcoscenico, proponendo la propria visione teorica della pittura attraverso alcuni capolavori che erano anche programmatiche dichiarazioni d’intenti. Attraverso queste il pittore bolognese costruì la propria identità di artista, ben distinta non solo da quella di Caravaggio, ma anche da quelle di Annibale Carracci e del suo maggiore allievo, Domenichino; e, poi, da quella di Guercino. Questo libro punta a ricostruire la teoria artistica di Guido a partire dall’analisi dei suoi dipinti più significativi, letti nel quadro delle controversie contemporanee, in un dialogo serrato con le fonti della letteratura artistica seicentesca, da Francesco Scannelli a Giovan Pietro Bellori.

 Humanista delle tele. Guido Reni pittore dei poeti

La storiografia non ha mai taciuto l’importanza dei rapporti che Guido Reni, protagonista indiscusso dell’arte barocca europea, stabilì con i poeti del suo tempo. Forte di una fama presto altisonante tra i contemporanei, il pittore attirò nel suo atelier letterati con cui instaurò rapporti di amicizia, committenza e servizio, intessendo una trama di relazioni ricca e complessa che, se ripercorsa, rivela aspetti inediti della sua produzione artistica. Ammirato e bramato da Giovan Battista Marino, amico dei letterati bolognesi da Cesare Rinaldi a Ridolfo Campeggi, la sua pittura assorbì gli effetti del dialogo intrattenuto con i maggiori scrittori del suo tempo, e restituisce ai moderni una catena di intrecci che si estende da Bologna a Roma, dall’Accademia dei Gelati a quella degli Umoristi. Proprio questi intrecci sono al centro delle indagini contenute nel presente volume, con cui le ricerche su Reni intraprendono per la prima volta uno studio sistematico dei temi e dei processi che hanno caratterizzato gli incontri tra le opere dell’artista e i testi coevi. Le fonti interrogate dalle autrici, che affiancano alle sempre imprescindibili biografie reniane la produzione letteraria del suo tempo, arricchiscono di episodi nuovi la storia del mercato letterario e collezionistico tra Bologna e Roma, e, oltre ad aggiungere importanti tasselli al catalogo iconografico reniano, permettono di osservare con gli occhi dei contemporanei la crescita della fama di Guido. Seguendo le tracce di un percorso che inizia nei primi anni del secolo e arriva agli anni Trenta, saranno proprio le penne dei poeti vicini a Reni a descrivere per prime la fortuna del pittore “di paradiso”.  

INFO

060608 (attivo tutti i giorni ore 9-19)

www.museiincomuneroma.it

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