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LETTERA DI UN MARESCIALLO DELL’A.M. CHE HA DECISO DI DIMETTERSI DA ITALIANO

AG. RF.(MP).07.12.2013

“riverflash” –  Ne vale assolutamente la pena. Oggi abbiamo deciso di pubblicare il testo “integrale” di una lettera anonima, postata su un blog, scritta da un  Maresciallo dell’Aeronautica Militare che dopo  tanti anni di servizio ha deciso di dare le sue dimissioni da italiano e da soldato. Nella lettera, il Maresciallo spiega il motivo della sua decisione e sfoga tutta la sua delusione per far capire alla gente il malcontento delle forze armate e di conseguenza, quello di tutto il nostro Paese.

“Ebbene si cari colleghi. Ho deciso di fuggire. Fuggire per salvarmi… fuggire per continuare a    vivere. Ho servito il mio Stato per 28    anni in maniera decorosa. Ho servito il mio Stato in Bosnia, in Kosovo, in Albania e ovunque mi chiedevano di andare. Ho addestrato i più giovani, cercando di insegnare il rispetto delle regole,    l’onore, lo spirito di corpo e l’amore per quei tre colori che ogni giorno all’alzabandiera mi regalano un brivido. Ma oggi quel brivido l’ho sentito solo io. Ed è un brivido di disgusto, di    delusione. Alcuni miei    colleghi per servire lo Stato hanno lasciato la famiglia e sono tornati a casa in una cassa di legno, eseguendo ordini di gente che guadagna in un mese quello che noi militari guadagniamo in un    anno. E per tutta risposta, neanche la soddisfazione della promozione di un grado.Non sono mai stato punito. Non ho mai rifiutato un ordine. Ma combattere in teatro operativo è facile… lì sai    chi è il nemico…. ma combattere anche tutti i giorni a casa, dove il nemico sembra essere il tuo ministro, è troppo.Dopo tanti anni, questa uniforme mi pesa.    Troppe mattine inizio il lavoro chiedendomi “perchè?” Ho subito in silenzio 4 trasferimenti d’autorità, ho subito in silenzio una promozione mai arrivata, ho detto sempre “signorsì comandi”, come    mi è stato insegnato e sempre in silenzio ho sempre accettato di essere comandato da gente talvolta incapace proiettata solo alla sua carriera. Ho fatto la guardia all’immondizia di    Napoli, ho fatto la guardia a poveri disperati dei centri di accoglienza. Sono stato in missione dormendo nelle bettole per fare risparmiare l’amministrazione. Ho addirittura pagato il carburante    del mezzo militare per rientrare al reparto da una missione. Ed ora, alla soglia dei miei 46 anni di età e 28 anni di servizio, per ringraziarmi, mi bloccano lo stipendio per anni ancora, mi    prendono per il culo con una F.E.S.I. ridicola, mi dicono che devo fare straordinari ma i soldi non ci sono, mi dicono che se mi ammalo non mi pagano, e tutto per fare ancora sacrifici per    il mio paese. Non voglio vomitare insulti sulla classe politica perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa    ma posso dire basta. Non vale più la pena servire questo Stato. Mi dimetto. Mi dimetto da Italiano, da soldato, e vi saluto”.

Questa è attualmente la situazione in Italia…..

Fonte: (lasottilelinearossa.over-blog.it)

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