“LETTA E I SUOI AI PIEDI DEL PDL”: L’ IRA DI MONTI CONTRO IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE

AG.RF.(MP).21.10.2013

“riverflash” – Sull’Imu il governo Letta si è inginocchiato al Pdl, con la conseguenza di una manovra non adeguata sul cuneo fiscale e facendo aumentare l’Iva”. Sono queste le parole pronunciate dall’ex premier, Mario Monti , che è intervenuto ieri in una trasmissione su rai3. Egli sta dunque rinnegando la scelta di appoggiare questo esecutivo? Sembrerebbe di no, poiché subito dopo, ha dichiarato anche che “questo presidente del consiglio è la cosa migliore che questo Paese possa avere, ma dovrebbe essere il governo del fare e non quello del disfare”. A giorni però dovrebbe esserci un incontro tra i due e un chiarimento. Monti ha appena lasciato il suo movimento Scelta Civica, ma essendo di fatto senatore a vita, non rinuncia alla politica (ovviamente). E continua con la sua battaglia, aggiungendo anche, (visto che sembra non avere più freni): “certe volte il governo si scrive Letta ma si legge Brunetta, specialmente sulla politica economica; dal Pdl arrivano diktat quotidiani”. E ancora, su Berlusconi, ha dichiarato di non avere pregiudizi in merito alla sua ormai certa decadenza da senatore e annuncia che voterà in base  alla relazione che la giunta del Senato manderà in aula: “per me non è il giudizio su una persona, ma è l’applicazione di una legge uscita un anno fa e allora non contestata. Qui vediamo se in Italia c’è o no lo Stato di diritto: c’è poi la possibilità che la palla passi al presidente Napolitano e se venisse usata la grazia io non mi scandalizzerei”. Infine ha spiegato il motivo dell’abbandono di Scelta Civica, il partito da lui stesso fondato, a seguito della sfiducia da parte di 11 senatori vicini a Casini; e quando gli è stato chiesto se l’alleanza con Casini abbia penalizzato Scelta Civica alle urne, ha così risposto: “può essere….” Ed ha concluso dicendo: “trovo strano che Mauro e Casini, che stanno facendo aperture al Pdl, critichino Scelta Civica accusandola di minare la stabilità del governo. Penso che lo facciano perché vedono uno spazio elettorale più ampio da quella parte”.