23 Gen 2014
LEGGE ELETTORALE: IL TESTO ARRIVA IN AULA TRA CRITICHE E POLEMICHE
AG.RF.(MP).23.01.2014.(ore 5.52)
“riverflash” – E’ arrivato in aula il testo di riforma della legge elettorale scaturito dallo “strano” accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, ma le polemiche non accennano a diminuire; anche il Nuovo Centro Destra lo ha sottoscritto, ma i piccoli partiti annunciano battaglia, rendendo il percorso che dovrebbe portare alla riforma, ancora più complicato e difficile, come se non fossero già sufficienti le critiche all’interno del Pd e le disapprovazioni del Movimento 5Stelle. Il testo dunque è arrivato al traguardo passando attraverso la Commissione Affari Costituzionali . Nel nuovo sistema, ribattezzato Italicum, non c’è la norma “salva Lega”, quella riservata ai piccoli partiti su base regionale che avrebbe consentito a partiti ben radicati sul territorio, come la Lega, di avere dei parlamentari anche senza il raggiungimento del quorum a livello nazionale. A tale proposito la Lega ha subito dichiarato di non aver bisogno di aiuti o leggi elettorali “ad hoc”, perché “il consenso lo chiediamo ai cittadini”. Le critiche in merito alla presentazione del testo in aula sono state veramente tante, a cominciare dal leader del Sel Niki Vendola che ha già avvertito Renzi: “ non intendiamo votare il testo così come è stato presentato”, mentre il ministro delle Riforme Gaetano Quagliarello, ha ribadito: “sulle preferenze non molliamo”, parole alle quali il ministro della Pubblica Amministrazione, Gianpiero D’Alia (Udc), ha aggiunto: “le liste bloccate sono da abolire”. Il più critico di tutti è stato il Movimento 5Stelle, che ha fortemente condannato il testo in tutti i suoi punti, affermando: “il pregiudicatellum (termine coniato nei giorni scorsi), è anche latitante”. E come se non bastasse, rimane alta la tensione all’interno del Pd, dopo le dimissioni di Cuperlo da presidente. Ma qual è il punto più contestato della nuova proposta di riforma? Sicuramente la mancata espressione delle preferenze, anche se occorre dire che un accanimento contro il testo, basato solo su questa questione, appare un po’ riduttivo. Nel frattempo, il Movimento 5Stelle ha indetto un referendum on line per i propri iscritti per capire quali sono le loro preferenze e predisporre così un testo concordato con la base del Movimento: ad una settimana dall’avvio della consultazione, la maggioranza dei circa 30mila votanti ha optato per il proporzionale e a fine febbraio il movimento conta di chiudere le consultazioni; nel frattempo presenterà alcuni emendamenti in base alla proposta di riforma da depositata dai grillini , che prevede un modello ispano – elvetico con un complicato sistema di preferenze sia in positivo che in negativo e con la possibilità quindi, di indicare anche i candidati sgraditi nella lista.