AG.RF.(MP).02.12.2015
“riverflash” – Bancomat o carte di credito per pagare il caffè: è questo ciò che prevede un emendamento del Pd, che ha proposto pagamenti digitali anche per cifre inferiori ai 5 euro. Il testo prevede anche sanzioni per commercianti e professionisti che non si adegueranno. Si tratta dunque di un emendamento inserito nella legge di Stabilità, che di fatto esiste dal giugno 2014, quando venne introdotto come forma di lotta all’evasione, anche se in quel periodo, ancora non erano previste sanzioni per i commercianti che non si adeguavano. Dunque ora, sarà possibile pagare in questo modo, anche per cifre inferiori a 5 euro. La proposta è arrivata dal deputato del Pd, Sergio Boccadutri “per una questione di libertà, affinchè i cittadini possano scegliere il modo in cui pagare”. Ma la “novità” proposta, non è piaciuta a Matteo Salvini, il quale ha commentato: “Altro regalo alle banche, altra limitazione di libertà. La Lega, ovviamente, si opporrà: liberi di scegliere, anche come pagare”. Inoltre, la proposta di Boccaduri, che include anche somme molto piccole, fissa un tetto per le commissioni sulle operazioni di pagamento effettuate con carte o bancomat. Per stabilire e definire le regole necessarie ad abbattere le commissioni per i micrro-pagamenti, gli interessati avranno tempo fino ad aprile 2016: in ogni caso, il costo del servizio non potrà essere superiore ai costi che il commerciante avrebbe sostenuto accettando il pagamento in contanti. Nel caso di “mancata o inefficace definizione e applicazione” il valore massimo delle commissioni non potrà essere superiore a 7 millesimi di euro per ogni operazione basata su carta di debito e a un centesimo di euro per ogni operazione basata su carta di credito.
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