AG.RF.(redazione).30.01.2018
Sette su 10 abitano ancora con genitori e nonni, la maggioranza fa spesa e cucina
“riverflash” – Più di un trentenne italiano su tre (35 per cento) nel 2018 vive con la paghetta dei genitori o dei nonni e altri parenti che sono costretti ad aiutare i giovani fino ad età avanzata. Ciò è quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti/Ixè su “I giovani italiani, la vita e il lavoro”, presentata al “Salone della creatività Made in Italy” in occasione della consegna a Roma dei premi per l’innovazione Oscar Green sostenuto da Campagna Amica. Ma se si considerano tutti i giovani tra i 18 e i 34 anni, la percentuale di chi è costretto a farsi mantenere da mamma e papà sale al 55 per cento, più un altro 6 per cento che si “affida” alla pensione dei nonni. “Secondo l’indagine – spiega Coldiretti (www.coldiretti.it) – ben il 68 per cento dei giovani italiani vive on famiglia dove cerca però di rendersi utile. Tra quanto abitano con i genitori ben il 77 per cento concorre ai lavori domestici e il 63 per cento fa la spesa. Non è un caso se alla domanda su quale aspetto della vita incida maggiormente sul proprio futuro da 1 a 10 è proprio la famiglia ad ottenere il punteggio maggiore (7,9) davanti a relazioni in generale e cultura (entrambe con 7,5). E questo nonostante il fatto che solo meno della metà dei giovani dichiara di stare in una famiglia dove le condizioni economiche consentono di vivere agiatamente o serenamente, mentre nelle case di un restante 47 per cento si riescono a pagare appena le spese e in un 5 per cento non bastano nemmeno per l’indispensabile. Un giovane su quattro è a rischio povertà nell’ Europa mediterranea secondo lo studio presentato dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) a Davos dal quale emerge che ai giovani tra i 16 e i 34 anni fa capo appena il 5% della ricchezza netta dell’Unione”.“La famiglia è diventata una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “la struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, considerata in passato superata, si è invece dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà moltissimi cittadini”.
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