AG.RF 31.01.2014 (ore 22:00)
(riverflash) – La vodka uccide più del whisky? A prima vista sembrerebbe sia una verità. Secondo una ricerca apparsa sulla rivista medico-scientifica «The Lancet». Il 25% degli uomini russi muore prima dei 55 anni, contro il 7% degli uomini inglesi nella stessa fascia d’età. In realtà i sudditi dello “Zar” Putin bevono molte più bevande alcoliche dei sudditi della Regina Elisabetta. Questa differenza nella mortalità è dovuta principalmente alla quantità e al modo in cui i russi consumano l’alcool, sempre ad alta gradazione, mentre nel Regno Unito si beve più birra che Whisky. I bevitori più incalliti consumano almeno un litro e mezzo di vodka alla settimana. Nel 2011, ogni adulto russo ha consumato in media 13 litri di alcolici, di cui 8 litri in vodka. I ricercatori del Centro Tumori di Mosca, quelli dell’università di Oxford e quelli dell’Organizzazione Mondiale per la Salute sono giunti a queste conclusioni dopo aver esaminato il comportamento del consumo alcolico di 151mila adulti in 10 anni. Lo studio è uno dei più ampi mai eseguiti in sulla Russia. Durante la ricerca, 8mila persone sotto osservazione sono morte.
Lo studio mostra che l’incidenza delle bevande alcoliche porta a gravi malattie del fegato e avvelenamenti, che sono le principale cause della morte prematura tra i russi. Spesso tornando a casa in inverno c’è la neve e, soprattutto nei piccoli centri, c’è il rischio di addormentarsi nella neve e non svegliarsi, oltre all’eventualità sempre più frequente che l’ebbrezza inneschi risse e provochi incidenti stradali.
Oltre alla vodka prodotta dai marchi internazionali, in Russia, nelle zone lontane dalle città, c’è la vodka prodotta in casa o dal vicino, senza controlli sulla tossicità.
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