25 Mar 2013
LA «VIOLA MAMMOLA» PER SCONFIGGERE L’INSONNIA E LE INFIAMMAZIONI DELLA BOCCA
(riverflash) – La viola mammola o viola odorata, appartiene alla famiglia delle Violacee ed è una delle prime a comparire all’inizio della primavera, tappezzando i nostri prati ed è l’unica varietà di viola che profumi. E’ originaria dell’Asia, oggi è coltivata nella Francia meridionale per l’industria profumiera.
Gli antichi Greci la scelsero come simbolo della fertilità mentre, i Romani, l’apprezzarono come bevanda.
La viola mammola possiede particolari proprietà decongestionanti, diuretiche, tossifughe, emollienti, espettoranti, antinfiammatorie sia del tubo digerente che delle vie urinarie; è lassativa ed a dosi elevate può essere purgativa, regola infine la sudorazione.
Con la viola è possibile preparare facilmente in casa l’infuso ed il decotto sia di fiori che di foglie mentre prodotti come la crema, la tintura e lo sciroppo è preferibile acquistarli nelle farmacie fitoterapiche.
Per ottenere l’infuso di fiori: mettere 2 grammi di fiori essiccati in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione per 15 minuti a recipiente aperto, non coperto. Poi filtrare il tutto, l’infuso risulta più gradevole se addolcito con miele.
Per il decotto di fiori: mettere 5 grammi di fiori essiccati in 100 ml di acqua, far bollire per alcuni minuti, poi lasciare riposare altri 10-15 minuti a recipiente coperto.
Per il decotto di foglie: bollire 20 grammi di foglie essiccate in 1 litro di acqua, filtrare dopo circa 5 minuti.
L’infuso di fiori, semplice da preparare, può essere molto utile per curare le infiammazioni della bocca, l’insonnia ed il mal di testa.
In commercio sono disponibili efficaci bagni oculari e colliri alla viola per lo splendore degli occhi e creme per lenire la couperose, per la pulizia del viso e per la riduzione delle rughe.
Le proprietà di questo fiore sono veramente tante e come sempre, se utilizzata a scopo curativo, si raccomanda di non superare le dosi consigliate perché tutto preso in eccesso può creare problemi.
di Lauretta Franchini (AG.RF.25.03.2013)