29 Giu 2013
La Via del Pepe e gli usi aromatici delle ERBE >>
(riverflash) – La storia delle erbe in cucina è ricca ed affascinante, basti pensare all’enorme importanza che ebbero le spezie nell’economia europea a partire dalla ripresa dei commerci, intorno al X secolo. La fortuna di intere città e regioni prese avvio dai traffici con i paesi esotici, prima del Vicino Oriente ed in seguito delle Indie orientali e del Nuovo Mondo.
Per esempio, alle origini dell’affermazione di Venezia come uno dei principali porti del Mediterraneo vi è il pepe: questa spezia o droga veniva portata via terra da carovane di mercanti malesi e arabi dai lontani luoghi d’origine fino alle sponde libanesi ed egiziane, dove veniva acquistata in grandi quantità dai veneziani che ricavavano immensi profitti rivendendola al mercato di Rialto agli acquirenti di tutta Europa.
Oltre al pepe, che per diversi secoli rappresentò un floridissimo mercato, molte altre spezie vennero introdotte in Europa: lo zenzero, il sesamo, il ginepro, la cannella, lo zafferano, il cardamomo, la noce moscata e tante altre. Per il mercante esse rappresentavano un ottimo investimento perché rappresentavano guadagni sicuri e molto più elevati di altre mercanzie come il cotone e lo zucchero. La straordinaria importanza che ebbe il commercio delle spezie, può apparire oggi piuttosto sorprendente se non è inquadrata nel contesto e nel tempo giusto. In assenza di una scienza medica modernamente intesa, le erbe vennero considerate, in modo veritiero o meno, rimedi efficaci per combattere e curare le diverse malattie.
A questa considerazione bisogna aggiungere che i costumi gastronomici ed i gusti culinari hanno avuto notevolissimi mutamenti durante le diverse epoche storiche e che tale fatto ha cambiato anche radicalmente la considerazione e il pregio attribuiti ad alcune erbe.
di Lauretta Franchini (AG.RF.29.06.2013)