AG.RF.(di Claudio Peretti).29.10.2014
“riverflash” – Premetto che sto lavorando come consulente per una ditta del sud che produce velivoli di aviazione generale e parti di aviazione commerciale.
Ora si da il caso che questa ditta deve ricevere dal MSE oltre 6 milioni di euro e ne deve al fisco circa 800.000.
Bene, la ditta si sta dando da fare a livello internazionale ed ha ordini ed opzioni per svariati velivoli e parti di essi da Cina, Russia ed India. Volete sapere cosa ha fatto il fisco in questi giorni? Ha bloccato tutti i conti bancari della ditta, che paga stipendi ad oltre 120 lavoratori, per cui la ditta non può più operare in nessun modo. Fra un paio di giorni sarà presente in azienda una delegazione ufficiale Cinese che desidera acquistare 150 velivoli e questa azienda non potrà neppure pagare il carburante per la prova in volo dei velivoli da mostrare ai potenziali clienti.
Oltre a questo la società sta lavorando per la fornitura di portelloni carrello per un importante aereo commerciale di produzione Italo-Russa e, per non poter acquistare parti per un totale di 12.000 €, non può terminare e spedire i portelli che renderebbero oltre 85.000 € la coppia. Inutile dire che per gli stessi motivi la ditta non può pagare gli stipendi alle maestranze.
Quello che mi stupisce è la stupidità di una simile azione di Equitalia, infatti in tal modo, facendo chiudere l’azienda, non ricaverà più un soldo da questa ditta. Mi pare che neppure i parassiti agiscano in questo modo, ossia facendo morire l’animale a cui succhiano il sangue.
E poi ci dicono che lo stato deve alle ditte X miliardi di Euro, che lo stato certifica il credito e che le banche dovrebbero prestare quanto lo stato deve con interessi bassissimi: tutte menzogne, lo stato (e le banche) mettono tali e tanti cavilli pur di non pagare i crediti che le ditte, comunque, sono costrette a chiudere!
Per rendersi conto di come sia ormai difficile lavorare in Italia, ve ne racconto un’altra, capitata solo la settimana scorsa. La dita ha fornito una buona serie di portelloni carrello per l’aereo commerciale da 100 posti Italo-Russo Supejet 100. Bene, la Russia ha regolarmente pagato le fatture trasferendo i soldi con un International Wire Transfer, ma quei soldi non si sono potuti utilizzare in quanto la banca non li ha trasferiti sul conto della società per il motivo che, secondo Banca Intesa, la Russia è sotto “embargo”. Bene, allora perché le nostre dogane hanno lasciato trasferire i materiali dall’Italia alla Russia? Se non sbaglio l’embargo serve proprio a questo, ad evitare che la nazione sotto embargo non riceva materiali strategici. E allora come si spiega l’embargo al contrario attuato da Banca Intesa? Questo non è un embargo, ma è un piacere che facciamo ala Russia non accettando i loro soldi! Ecco, così si lavora in Italia, e poi ci meravigliamo che gli impresari fuggano all’estero….
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